L’indice Russell 2000 è salito del 5,40% questa settimana e ciò è avvenuto dopo che il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso di 10 punti base attestandosi al 4,187% in soli due giorni.
Nonostante l’ultima settimana, da inizio anno il Russell 2000, considerato un benchmark a livello mondiale per le società a piccola e media capitalizzazione, ha sottoperformato rispetto agli altri indici azionari statunitensi.
Il motivo dell’andamento sottotono di questo indice è stato l’aumento aggressivo dei tassi d'interesse, a partire da marzo del 2022, da parte della Federal Reserve che ha generato un notevolmente aumentato del costo dei finanziamenti a cui i titoli growth, a causa della loro natura intrinseca, sono costretti ad attingere.
Non a caso, da inizio 2024, il Russell ha guadagnato solo il 6,70% contro il 22,90% del Nasdaq 100. Inoltre, se ci soffermiamo al 12 giugno del 2024, data dell’ultimo meeting del FOMC, il Russell 2000 ha avuto una misera performance del 2,25% contro il 17,70% del Nasdaq 100.
Ma dopo quest’ultimo incontro dei policymaker della Federal Reserve, in cui sono state sciolte le riserve sulle aspettative, a partire da settembre, di una riduzione del costo del denaro, con il tasso di interesse sui FED Fund che dovrebbe attestarsi nel range 5,0% - 4,75% entro la fine del 2024, il Russel sembra aver invertito la rotta. Infatti, forte dell’entusiasmo per il beneficio di cui i suoi titoli potrebbero godere a causa di finanziamenti meno onerosi per l’espletamento della loro attività, ha piazzato una performance del 4,50%, che paragonata alla penuria del periodo precedente non è affatto male.
Questo è osservabile nel grafico sotto dove è rappresentato l’andamento comparato tra il Russell 2000 e il rendimento dei Treasury 10 anni USA.
Come si evince dalla divergenza dell’ultima settimana, il Russell è, probabilmente, pronto a riscattarsi e a mostrare nuovamente i muscoli verso i suoi più blasonati competitors.