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Impennata di greggio e oro, le sanzioni colpiscono Putin

Pubblicato 28.02.2022, 16:32

Più c’è paura tra i trader, più i mercati diventano selvaggi.

La maggior parte delle materie prime chiave, greggio ed oro in testa, hanno aperto al rialzo questo lunedì o in salita ad oltre il picco della seduta precedente, dopo che il Presidente Vladimir Putin ha messo in allerta il deterrente nucleare russo mentre su Mosca piovono sanzioni da parte dell’Occidente per l’invasione dell’Ucraina.

Crude Daily

Il riferimento londinese Brent è schizzato del 6% in apertura della settimana in Asia, con Goldman Sachs che stima un prezzo di ben 120 dollari al barile a breve.

Brent Daily

I future dell’oro sono rimbalzati in apertura, arrivando quasi a quota 1.920 dollari, tentando di infrangere i massimi della scorsa settimana di oltre 1.976 dollari, prima di attestarsi più giù, a 1.903 dollari, ma comunque sopra la chiusura di venerdì.

Gold Daily

Dei gap al rialzo, o al ribasso, solitamente avvengono quando le notizie fanno cambiare rapidamente i fondamentali mentre i mercati sono chiusi. Putin ha messo in alta allerta le sue “forze di deterrenza”, ossia le armi nucleari, quando le 27 nazioni dell’Unione Europea ieri hanno deciso, per la prima volta nella storia, di mandare armi ad un paese in guerra, l’Ucraina.

La batosta dello SWIFT sulle materie prime russe

I rally di petrolio ed oro si sono registrati, inoltre, dopo che varie banche russe sono state escluse dal sistema di pagamenti internazionale SWIFT dalle nazioni occidentali determinate a punire finanziariamente Mosca, nel tentativo di mettere fine all’attacco al suo vicino iniziato alla fine della scorsa settimana.

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Con Stati Uniti ed UE in difficoltà a punire direttamente le esportazioni energetiche di Mosca con delle sanzioni, per via della loro stessa dipendenza dal petrolio e dal gas del paese, le sanzioni legate allo SWIFT colpiranno gravemente gli scambi delle materie prime russe, per via dell’incapacità delle banche coinvolte di elaborare pagamenti oltreoceano. Circa 300 istituti finanziari russi usano il sistema SWIFT per i bonifici.

Le banche russe senza accesso allo SWIFT saranno in difficoltà a comunicare con le controparti internazionali, persino in paesi amici come la Cina, rallentando i commerci e rendendo più costose le transazioni, scrive Reuters.

E proprio oggi la Banca Centrale Europea avverte che Sberbank Europe, una divisione di Sberbank, una delle maggiori banche russe, ed altre due sussidiarie “stanno fallendo o probabilmente falliranno” in conseguenza delle ulteriori sanzioni sulla Russia.

La Casa Bianca e gli alleati occidentali non hanno ancora annunciato quali banche russe saranno prese di mira dall’esclusione dallo SWIFT. Ma, se la lista dovesse includere le maggiori banche russe, come VTB e Gazprombank, sarà qualcosa di “assolutamente enorme”, ha scritto su Twitter Edward Fishman, esperto di sanzioni economiche dell’Eurasia Center dell’Atlantic Council.

A peggiorare le cose per il Cremlino, il rublo russo è in caduta libera e c’è ben poco che la sanzionata banca centrale russa o il governo Putin possano fare per salvarlo.

Salgono le previsioni di prezzo per le materie prime russe

Con le incertezze per la crisi russo-ucraina, gli analisti hanno rivisto al rialzo le previsioni sui prezzi di una serie di materie prime, soprattutto quelle che la Russia produce in grandi quantità, temendo che possano essere bloccate.

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La Russia produce il 10% del greggio globale e fornisce il 40% del gas europeo. È il maggiore esportatore al mondo di cereali e fertilizzanti, un importante produttore di palladio e nichel, il terzo principale esportatore di carbone ed acciaio ed il quinto esportatore di legname.

Bloccati anche i voli russi, mentre le trattative sul nucleare iraniano sono vicine alla fine

Intanto, le nazioni europee e il Canada hanno chiuso i rispettivi spazi aerei agli aerei russi, per spingere Putin a mettere fine alla sua invasione. Aeroflot ha immediatamente cancellato tutti i voli verso destinazioni europee. E tutto questo mentre l’industria delle compagnie aeree continua a dover affrontare le conseguenze della pandemia di COVID-19 che sta ancora minando la domanda globale di viaggi.

Intanto, il diplomatico russo per le trattative nucleari iraniane Mikhail Ulyanov ha dichiarato che ci sono “alte probabilità” che il disaccordo tra USA ed Iran sul patto 2015 venga risolto entro la fine della prossima settimana.

Con l’aumento delle sanzioni contro la Russia e la volatilità dei mercati che resta elevata, la testimonianza sulla politica economica e monetaria da parte del Presidente della Federal Reserve USA Jerome Powell questa settimana dovrà rassicurare gli investitori che la Fed interverrà per combattere l’inflazione, mentre le prospettive economiche si fanno sempre più incerte.

Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

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Col tempo si svaluterá ancora di piu il rublo… sara piu conveniente tornare al baratto.
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