Il lancio di un ETP di criptovalute a fine novembre, sulla SIX Exchange di Zurigo, in Svizzera, non è passato inosservato agli investitori esperti, ansiosi di ricevere buone notizie sulla classe di asset attualmente ribassista.
L’indice Amun Crypto Basket Index (SIX:HODL) offre esposizione alle quattro valute digitali più liquide, in base alla capitalizzazione di mercato: Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH), Ripple (XRP) e Litecoin (LTC).
Per chi non conoscesse la struttura degli ETP, si tratta di un tipo di strumento finanziario il cui valore deriva da altri veicoli di investimento, come valute, materie prime o in questo caso criptovalute, che prende come riferimento. Il suo prezzo deriva dagli asset che possiede e scambia intraday.
Ci sono già due prodotti rivali disponibili che offrono esposizione alle valute alternative, anche se sono strutturati in modo diverso ed offrono un’esposizione più limitata, a meno criptovalute. XBT Provider in Scandinavia offre l’accesso a Bitcoin ed Ether) tramite ETN scambiati sul NASDAQ Stockholm Index. E negli Stati Uniti, Greyscale offre il Bitcoin Investment Trust (OTC:GBTC), scambiato fuori borsa.
Vantaggi ma anche svantaggi
Lars Seier Christensen, presidente di Concordium Network e della Concordium Foundation, afferma che ci sono vantaggi e svantaggi associati all’investimento su questo tipo di ETP.
“[Il] vantaggio: di solito questi panieri di ETP sono pensati per dare agli investitori un accesso più ampio e più equilibrato al settore di interesse, dove il gestore degli investimenti si offre di fare il lavoro duro e scegliere cosa inserire tra gli acquisti, organizzando la liquidità, gestendo il prezzo, occupandosi del trading e creando un prezzo indicizzato per una valutazione semplice”.
Essenzialmente, quindi, ciò potrebbe rendere la scelta più interessante e potenzialmente più redditizia per gli investitori, rendendola al contempo più accessibile agli investitori meno esperti che altrimenti non sarebbero in grado di ottenere un accesso completo alle opportunità offerte. Aggiunge Christensen:
“Il vantaggio è che sono semplici, passivi, relativamente economici, e (si spera) gestiti da persone che ne sanno più di noi e [sono] spesso coperti da collaterali che li rendono più sicuri. L’obiettivo del gestore è attirare gli asset per cui chiede una tariffa annua”.
Tuttavia, prosegue Christensen, abbastanza spesso i nuovi mercati con livelli di liquidità instabile possono essere volatili. Ciò li rende soggetti a interferenza e richiedono una quantità proporzionale di energia di gestione, per cui gli investitori pagano alte tariffe.
“Per fare un esempio, gli ETF, ETP ed ETN dei titoli azionari blue-chip e dei mercati dei bond sono di solito prezzati intorno a 50 punti base, qualcuno anche al minimo di 25, ma non molti sopra i 75-100. I nuovi mercati come le cripto, o i lontani mercati del mining, ad esempio, sono relativamente costosi e comportano alti livelli di volatilità dei prezzi. Questa è la scelta di base che l’investitore deve fare negli ambienti più rischiosi”.
Tempistica dei mercati; cambio della domanda dei clienti
Neanche la tempistica di introduzione di questo nuovo fondo è stata ottimale, in quanto il trading nella cripto-sfera si è ridotto sulla scia del crollo generale dei prezzi delle monete digitali. Ciononostante, Christensen fa notare cosa è successo dopo il lancio degli ETN Bitcoin ed Ethereum di XBT Provider nel 2015.
“Nel primo periodo [dopo l’introduzione] è successo ben poco. Ma durante l’impennata delle cripto nel quarto trimestre 2017 questi due semplicissimi strumenti sono diventati, per qualche mese, i più scambiati da numerosi broker retail scandinavi.
Ogni giorno arrivavano centinaia di nuove richieste, da clienti alla ricerca di un’esposizione sicura e regolata alle due principali criptovalute. Chiedendo ad un importante broker questa mattina, ho scoperto che non hanno ricevuto richieste per questi ETN per varie settimane e che i volumi degli scambi che erano di solito più alti tra i preferiti del settore della distribuzione come Amazon (NASDAQ:AMZN), Tesla (NASDAQ:TSLA) o Google (NASDAQ:GOOGL) erano virtualmente scomparsi.
Si parla di fedeltà dei clienti ... dev’essere molto preoccupante per i numerosi nuovi prodotti lanciati e le nuove piazze in programma. Per l’attuale domanda degli investitori, lo spazio è completamente sovraffollato e ci saranno molti lanci falliti e vittime, secondo me”.
Alex Mashinsky, amministratore delegato di Celsius, una rete di pagamenti basata su blockchain, ha un’opinione più ottimista. Secondo lui gli istituti in tutto il mondo e gli uffici delle aziende a conduzione familiare stanno cercando di aggiungere le valute digitali ai propri portafogli. Gli sforzi di diversificazione in questo senso aggiungerebbero proprietà per un valore del 5-10% in questa classe di asset, rendendo considerevoli i potenziali vantaggi per i fondi.
“Molti non sanno come comprare e conservare questi asset, o non vogliono avere a che fare con l’asset sottostante.
Per questo motivo, negli ultimi tre anni sono stati lanciati molti ETF, ETN ed ETP. Ogni giurisdizione ha le sue regole e regolamentazioni. Inoltre, molti nuovi fondi non sono ancora stati approvati e sono in attesa della decisione dei regolatori.
Di conseguenza, la domanda di questi prodotti è superiore all’offerta. C’è anche carenza di custodi regolamentati che possono essere usati da questi istituti per il buy and hold di tali asset, il che comporta una domanda persino maggiore per questi derivati”.
Secondo Invest In Blockchain, nella prima settimana di scambi, l’ETP Amun Crypto Basket ha registrato scambi per 425.000 dollari. “Ha superato oro, argento e greggio”, afferma il sito. Equities.com sottolinea che l’ETP sta “mostrando volumi al di sopra del doppio di quelli di qualsiasi altro ETP disponibile sui mercati elvetici”.
Mashinsky si aspetta che decine di fondi simili ottengano l’approvazione in un prossimo futuro, man mano che sia i regolatori che i clienti saranno più a proprio agio con questa classe di asset.