Market Brief
Dopo le vendite che avevano trascinato giù l’EUR/USD a 1,0955, sul finire della seduta europea e durante quella asiatica l’euro ha compiuto un rally, tornando quasi sui livelli precedenti al fine settimana. Anche le pressioni sui bond della periferia europea sono calate, i mercati, infatti, fanno fatica a scontare l’esito di un’uscita della Grecia (Grexit). I rendimenti dei titoli tedeschi a cinque anni sono risaliti sopra la soglia dello 0,10%, quelli britannici a pari scadenza sono tornati intorno all’1,55%, mentre i rendimenti dei titoli quinquennali di Spagna e Italia si sono stabilizzati, rispettivamente intorno all’1,15% e all’1,28%. Ciò nonostante, per il momento gli investitori sono restii ad acquistare titoli sovrani greci a 10 anni, circostanza che ha fatto salire i rendimenti al 15,09%. Ci aspettiamo che le pressioni sui bond greci continueranno in vista del referendum di sabato in Grecia.
Sul fronte delle azioni, le vendite di ieri sono continuate anche sulle borse USA. L’S&P 500 ha ceduto il 2,09%, scendendo a 2.057 punti, il Nasdaq è calato del 2,40% a 4.958 punti, e il Dow Jones è retrocesso dell’1,95%. L’EUR/USD è salito fino a 1,1278, per poi ritornare rapidamente sotto la resistenza a 1,1201 (38,2% di Fibonacci sul rally di maggio-giugno).
Ieri l’AUD/USD ha testato di nuovo il forte supporto a 0,76, senza riuscire a violarlo al ribasso. Tuttavia, il governatore della RBA Stevens terrà un discorso a Londra (8:40 GMT) e ci aspettiamo toni accomodanti come di consueto. Preparatevi quindi a qualche movimento al ribasso dell’AUD/USD, quando Stevens ribadirà che, a suo parere, l’AUD è sopravvalutato. Al momento l’AUD scambia a 0,7690 contro il biglietto verde, proprio al centro della fascia in atto da un mese. Prevediamo che l’AUD ritornerà rapidamente al supporto a 0,76. Tuttavia, servirà più di qualche commento da colomba per confermare la violazione della forte area di supporto compresa fra 0,7560 e 0,7533.
In Nuova Zelanda, l’economia sta perdendo slancio, come dimostra la fiducia delle imprese, entrata in territorio negativo per la prima volta dal marzo del 2011. L’indice ANZ sulla fiducia delle imprese riferito a giugno si è attestato a -2,3 punti; l’economia neozelandese sta affrontando sfide economiche come il calo dei prezzi dei prodotti caseari, i bassi prezzi delle materie prime e le deboli pressioni inflazionistiche. La coppia NZD/USD ha infranto il supporto a 0,6948 e ora si dirige verso il prossimo, che staziona a 0,6795. Rimaniamo ribassisti sul kiwi (NZD) perché prevediamo che il governatore Wheeler taglierà di nuovo i tassi.
Durante la seduta asiatica, i mercati azionari regionali si sono ripresi dalle vendite di ieri. Il Nikkei ha guadagnato lo 0,63%, l’Hang Seng l’1,41%, il Composite di Shanghai il 4,19%, il Composite di Shenzhen il 3,76%, mentre la borsa australiana è in rialzo dello 0,67%. Gli investitori europei sono, però, ancora restii a ricaricare posizioni lunghe in strumenti di capitale quotati, infatti i futures sui listini azionari europei stanno scivolando sempre più giù. Il Footsie è in calo del -0,76%, il DAX del -0,63%, il CAC del -0,65% e l’SMI del -0,62%.
Stamattina nel Regno Unito, la coppia GBP/USD è in calo dello 0,23%, a quota 1,57, in attesa della terza e definitiva revisione del PIL riferito al primo trimestre. L’indice sulla crescita dovrebbe essere rivisto al rialzo, allo 0,4% t/t dallo 0,3% o al 2,5% a/a rispetto al 2,4% previsto. L’EUR/GBP non è riuscito a infrangere il forte supporto a 0,70 (soglia psicologica), né a superare la resistenza a quota 0,7178 (38,2% di Fibonacci sulla svalutazione di maggio-giugno).
In Svizzera, l’indicatore predittivo KOF riferito a giugno è risultato notevolmente sotto le attese, a 89,7 punti a fronte dei 93,7 previsti e dei 92,7 precedenti. L’EUR/CHF ha reagito positivamente al dato, salendo leggermente. L’USD/CHF è tornato sopra la soglia a 0,9308 (50% di Fibonacci sul rally di maggio) e si sta dirigendo verso 0,9364 in vista dell’indice sulla fiducia dei consumatori USA, che sarà pubblicato nel pomeriggio, e dell’intervento di Bullard della Fed.
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd