Il rimbalzo dell’economia USA sarà probabilmente modesto. Il dato riferito agli ordinativi alle fabbriche di marzo, pubblicato ieri pomeriggio, è risultato leggermente superiore alle attese, al 2,1% contro il 2% previsto, e lo 0,2% del rilevamento precedente. L’EUR/USD non ha reagito granché alla notizia e dalla pubblicazione si muove lateralmente. Dal primo maggio, l’euro ha un’inclinazione negativa e sta lentamente scivolando verso il supporto chiave a quota 1,1043 (massimi multipli). Un supporto staziona intorno a 1,0660-1,0814 (minimi di fine aprile e 61,8% di Fibonacci sul rialzo di aprile).
La banca centrale australiana (RBA) ha tagliato il tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo al minimo storico del 2%, livello che entrerà in vigore domani. L’AUD/USD inizialmente è sceso bruscamente a 0,7788, per poi rimbalzare a 0,7896. Questa mattina l’AUD è in rialzo, intorno a 0,7905, perché la RBA ha detto chiaramente che un altro allentamento è molto improbabile, salvo che le previsioni non peggiorino sensibilmente. La coppia dovrebbe trovare un po’ di supporto a 0,78 (50% di Fibonacci sul rally di aprile e livello psicologico), mentre al rialzo l’AUD avrà bisogno di nuovi impulsi per superare il massimo del 29 aprile a quota 0,8076. Sono stati diffusi anche i dati sulla bilancia commerciale: a marzo, il deficit commerciale è sceso a -1.322 milioni di AUD dai -1.609 milioni del mese scorso, mentre i mercati avevano stimato un deficit pari circa a -1.000 milioni di AUD.
Le borse asiatiche accusano un calo diffuso: il Composite di Shanghai è a -2,65%, l’Hang Seng a -1,30%, il Sensex indiano guadagna un marginale 0,17%, l’azionario australiano cede il -0,10%. Il mercato giapponese è ancora chiuso per il Giorno dei Bambini. Di conseguenza, l’USD/JPY è rimasto nella fascia compresa fra 120 e 120,25. La scorsa settimana, l’USD/INR non è riuscito a violare la forte resistenza a 63,90 (massimo novembre 2013) e sta cedendo terreno. Il prossimo supporto staziona a 63,11 (minimo 29 aprile); in caso di violazione, si apre la strada verso 62,15.
In Europa, stamattina i futures sugli indici azionari sono contrastati, con il Footsie a +0,70%, l’Euro Stoxx 50 a -0,20%, il DAX a -0,21% e l’SMI a +0,22%. Nel Regno Unito, la coppia GBP/USD si sta stabilizzando intorno a 1,5117 dopo aver ceduto quasi il 2,50% negli ultimi quattro giorni perché l’esito delle elezioni politiche nel Regno Unito rimane molto incerto. L’EUR/GBP è sceso a 0,7350, il supporto più vicino giace a 0,73 (livello psicologico), quello successivo a 0,7243 (38,2% di Fibonacci sul rialzo di marzo-aprile).
L’EUR/CHF sta scivolando verso la prossima resistenza a 1,0389 (minimo 2 aprile), anche se il PMI svizzero manifatturiero riferito a marzo è risultato inferiore alle attese (cifre pubblicate ieri mattina), attestandosi a 47,9 rispetto ai 48,2 punti previsti. Il mercato crede fermamente nella resilienza dell’economia elvetica, infatti il franco svizzero continua ad apprezzarsi. L’USD/CHF testa dal 30 aprile il supporto a 0,93 e avrà bisogno di nuovi stimoli per superarlo.
Oggi gli operatori monitoreranno il tasso di disoccupazione di aprile in Spagna, la produzione industriale di marzo in Svezia, l’indice PMI riferito al settore costruzioni di aprile elaborato da Markit /CIPS nel Regno Unito, la bilancia commerciale di marzo (prevista a -41,7 miliardi di USD), i PMI composito e servizi definitivi di Markit e l’indice ISM non-manifatturiero riferiti ad aprile negli Stati Uniti.
Arnaud Masset, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd