La prima economia europea fa registrare dati contrastati, mentre l’inflazione continua a salire.
Alla fine della scorsa settimana sono state diffuse le cifre riferite a ottobre, attestatesi allo 0,8%, livello massimo degli ultimi due anni.
Prevalgono, però, sentimenti contrastanti sull’andamento delle vendite al dettaglio del paese, perché la cifra è molto volatile.
Il dato annuo è risultato molto al di sotto delle attese, allo 0,4% rispetto all’1,5%. L’attività commerciale non è abbastanza robusta da sostenere una crescita sostenibile. Sul fronte dell’occupazione, oggi il tasso di disoccupazione è sceso dal 6,1% al 6,0%, dato comunque importante.
Mentre la Germania non se la passa benissimo, tutti gli occhi sono puntati sulla BCE e su cosa farà l’8 dicembre. I mercati si aspettano una proroga del programma di QE oltre il mese di marzo.
Nel frattempo, il Bund decennale ha raggiunto i massimi da cinque mesi, dopo che a ottobre si è registrato il rialzo maggiore dal 2013.
Anche se i mercati scontano un miglioramento delle prospettive economiche per effetto del recupero dell’inflazione, altri dati denotano ancora debolezza.
Il rimbalzo dei rendimenti dei titoli di Stato sarà temporaneo e durerà solo fino alla prossima riunione della BCE.
Le economie della Germania e dell’Eurozona vivono una fase di forte fragilità.