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Le big tech stanno ostacolando la ripresa del mercato azionario?

Pubblicato 17.01.2023, 10:01
Aggiornato 07.04.2022, 10:55

Alphabet (NASDAQ:GOOGL), Amazon (NASDAQ:AMZN), Apple (NASDAQ:AAPL), Meta Platforms (NASDAQ:META) e Microsoft (NASDAQ:MSFT) sono responsabili di quasi la metà delle perdite registrate dall’S&P 500 negli ultimi 12 mesi.

Dopo un anno brutalmente volatile, gli investitori del mercato azionario sperano in una performance migliore nel 2023. Sebbene l’S&P 500 possa far pensare che i giorni difficili siano ancora lontani, un’analisi più attenta dell’indice mostra che la maggior parte dei suoi titoli è nel bel mezzo di un grande rally. Ma perché l’S&P 500 non rimbalza?

I grandi titoli tecnologici trascinano al ribasso l’S&P 500

Il raffreddamento dell’inflazione, il livello basso di disoccupazione e la riapertura dell’economia cinese hanno contribuito a rafforzare la fiducia degli investitori nel mercato azionario quest’anno. Lo mostra chiaramente il rally di oltre il 20% di circa tre quarti dei titoli dell’indice S&P 500 dai minimi di 52 settimane.

In testa alla classifica dei titoli che hanno guadagnato più del 60% solo negli ultimi tre mesi ci sono Wynn Resorts (NASDAQ:WYNN) e Boeing (NYSE:BA). Nonostante la performance impressionante di alcuni titoli, l’indice di riferimento S&P 500 è sceso del 17% rispetto al massimo storico toccato il 3 gennaio 2022. Ma perché?

L’indice S&P 500 è ponderato in base alla capitalizzazione di mercato. In pratica, la valutazione di una società determina l’influenza che ha sulla performance dell’indice. Dunque, ogni società quotata nell’S&P 500 non rappresenta 1/500 dell’indice.

I cinque colossi tech americani, vale a dire Alphabet (Google), Amazon, Apple, Meta (Facebook (NASDAQ:META)) e Microsoft, dette anche Big Five, sono responsabili di quasi la metà delle perdite dell’S&P 500 negli ultimi 12 mesi a causa delle loro performance scoraggianti.

Entrando più nello specifico, Apple e Microsoft, ciascuna con una capitalizzazione di mercato di circa 2.000 miliardi di dollari, insieme rappresentano oltre l’11% nell’S&P 500. Questo attribuisce loro maggiore influenza sull’indice rispetto a tutte le società di energia, materiali e servizi di pubblica utilità del benchmark messe insieme. Allo stesso modo, il gruppo American Airlines (NASDAQ:AAL), che quest’anno ha guadagnato il 34%, ha contribuito poco a far salire l’indice a causa del suo peso dello 0,03%.

Gli analisti guardano all’indice Equal-Weighted per analizzare il mercato

Per ottenere una panoramica più chiara del mercato, alcuni esperti guardano alla versione equamente ponderata dell’indice S&P 500. Come dice il nome stesso, questo indice attribuisce la stessa importanza a tutti i titoli dello S&P 500, indipendentemente dalla loro capitalizzazione di mercato.

Dan Wantrobski, direttore della ricerca presso Janney Montgomery Scott, ritiene che l’indice equamente ponderato sia essenziale perché offre una “visione più profonda” della ripresa complessiva. “Questo ci dà maggiore fiducia sul fatto che i titoli dovrebbero continuare a scendere quest’anno”, ha dichiarato.

La versione equamente ponderata dell’S&P 500 sta battendo l’indice originale con il margine più ampio dal 2019 ed è in crescita del 17% da quando ha toccato il minimo il 30 settembre. In confronto, l’S&P 500 è in rialzo di circa il 4,5% su base annua, nonostante alcuni rally impressionanti.

Tra i migliori performer dell’S&P 500, continuano a spiccare i titoli dei servizi di comunicazione e dei consumi discrezionali. Società come Warner Bros, United Airlines Holdings (NASDAQ:UAL) e Carnival (NYSE:CCL) Corp. sono salite di oltre il 20%.

Come riportato, a dicembre l’inflazione è scesa al 6,5%, rispetto al 7,1% dell’IPC di novembre. Inoltre, l’IPC core, che esclude i prezzi volatili di alimentari ed energia, è sceso al 5,7% dal 6% di novembre. Gli investitori sperano che il calo dell’inflazione possa esercitare pressioni sulla Fed affinché rallenti i rialzi dei tassi, un fattore che potrebbe favorire ulteriormente il mercato azionario.

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Il presente articolo è stato pubblicato originariamente su The Tokenist. Consultate la newsletter gratuita di The Tokenist, Five Minute Finance, per un’analisi settimanale delle principali tendenze nel campo della finanza e della tecnologia.

Ultimi commenti

finché è salito per anni grazie a loro andava bene a tutti.. adesso se è sceso l'indice nel 2022 è tutta colpa loro... ahahah ma che articoli sono questi?
La risposta è no! Lo SP500 si riproduce in automatico. Anche se fallissero tutte le Big Tech si ricostruirebbe lo stesso.
Ciononostante, riflessioni giuste. Guardare all'indice equal weighted è corretto.
e te ce pagano pe scrive sto articolo?
Una marea di S- -t -r -o -n -z -a -t -e !!!!!!!!!
A-r-g-o-m-e-n-t-a
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