Rassegna giornaliera sul mercato forex, 13 gennaio 2021
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
Potrebbe non volerci molto prima di vedere delle importanti prese di profitto per titoli e valute. I segnali ci sono: le azioni sono vicine ai massimi storici ma non riescono a salire ulteriormente. I titoli si sono consolidati per il quinto giorno consecutivo, ma le valute ed i rendimenti del Tesoro iniziano il sell-off. Infatti, il calo dei cambi con l’euro e lo yen di inizio settimana potrebbe far presagire un calo dell’azionario. Non ci aspettiamo una correzione del 5%, ma con il Dow Jones Industrial Average che segna massimi storici quasi ogni giorno da novembre, un calo è più che necessario.
Il Presidente eletto Joe Biden dovrebbe presentare l’attesissimo piano di stimolo nella giornata di giovedì, e potrebbe trattarsi di migliaia di miliardi di dollari. È praticamente certo che includerà dei fondi per velocizzare la campagna di vaccinazione, dei fondi per i sussidi per i disoccupati, dei bonus più elevati per i cittadini, una proroga della sospensione degli sfratti e altri aiuti dal governo. Più ampio sarà il pacchetto di stimolo, maggiore sarà il rally del rischio per il forex. Tuttavia, sarà difficile far approvare un altro assegno cospicuo per le famiglie, dunque, un rally iniziale potrebbe esaurirsi rapidamente. Se Biden dovesse optare per un pacchetto meno importante ma più facile da approvare, le azioni potrebbero registrare un sell-off per la delusione. Le valute sono legate ai titoli, dunque, un sell-off dell’azionario farà scendere i cambi con yen e franco svizzero.
I timori di scontri nella giornata di inaugurazione e l’apprensione per le nuove politiche di Biden potrebbero essere motivo di prese di profitto per i titoli, ma si tratterebbe di un effetto dalla breve durata. Per quanto riguarda l’impeachment del Presidente Donald Trump, questo resterà in vigore finché non terminerà il mondato. Almeno non ci sarà questa incertezza per le azioni.
I prezzi al consumo negli USA sono saliti dello 0,4% a dicembre. L’aumento mensile è stato in linea con le aspettative, ma il tasso annuo è leggermente in salita all’1,4%. L’aumento dell’inflazione è uno dei principali timori quest’anno ed ha alimentato la speculazione su una riduzione dello stimolo da parte della Fed. Come abbiamo scritto nel pezzo di ieri, è decisamente troppo presto per parlarne ora, ma questo è uno dei motivi per cui il dollaro USA è in salita contro le principali controparti.
Il cambio EUR/USD è in calo per il terzo giorno sotto la media mobile su 20 giorni. Se scenderà sotto 1,2130, potremmo vedere un calo sotto il minimo del 9 dicembre di 1,2060. Oltre al fatto delle restrizioni in Germania, che potrebbero proseguire per altre 10 settimane, la Presidente della BCE Christine Lagarde ha dichiarato che la banca sta seguendo gli andamenti della valuta molto da vicino. Il membro della BCE François Villeroy è stato più specifico, dichiarando che si stanno monitorando gli effetti negativi. Con le restrizioni in corso a gennaio e febbraio nella principale economia della zona euro, sarà difficile vedere il cambio EUR/USD vicino al massimo di 2 anni e mezzo ancora per molto. Continuiamo ad attendere una correzione nel breve termine che possa portare il cambio a 1,20.
Il dollaro australiano e il dollaro neozelandese continuano a scendere dopo che la Cina ha colpito l’Australia per aver politicizzato per motivi di sicurezza nazionale un accordo di fusione e acquisizione. I casi di coronavirus in Cina sono saliti al massimo di cinque mesi, alimentato i timori per il ritorno del virus nell’area. Il dollaro canadese ha visto dei lievi ribassi in parte grazie ai dati positive sull’inflazione.