Rassegna giornaliera sul mercato forex, 4 agosto 2021
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
Il dollaro USA ha chiuso la giornata in salita contro tutte le principali controparti, dopo forti oscillazioni che hanno portato il cambio USD/JPY sotto 109,00 e poi nuovamente sopra 109,50. Il cambio EUR/USD è schizzato a 1,1900 all’inizio della seduta newyorkese, ma è crollato al minimo intraday di 1,1836 prima della chiusura londinese. Non vedevamo delle inversioni intraday del genere da un po’, e la colpa è stata della confusione per i dati NFP. Il fornitore di servizi buste paga ADP ha riportato una crescita minore nel mese di luglio, che ha fatto crollare il dollaro. Ma quando sono stati rilasciati i dati ISM non-manifatturieri, gli investitori sono stati felici di vedere la crescita occupazionale nel settore dei servizi. Dopo la contrazione del mese scorso, la componente relativa all’occupazione dell’ISM non manifatturiero è salita a 53,8 da 49,3. L’indice PMI è salito a 64 da 60,1, un nuovo record che ha fatto salire il dollaro USA..
Il dato che ci si aspetta dal report NFP di venerdì è di 1 milione di posti di lavoro. I report avranno un impatto significativo su come il dollaro USA verrà scambiato nelle prossime settimane che precedono il summit della Federal Reserve di Jackson Hole. Se i dati saranno positivi, il dollaro USA schizzerà in previsione dell’annuncio di una riduzione degli acquisti nel corso del mese. Tuttavia, se i dati NFP dovessero deludere le attese, il dollaro USA scenderà e le aspettative degli investitori verso il tapering saranno rinviate a settembre o ancora dopo. Il Vice-Presidente della Fed Richard Clarida ha dichiarato che la Fed annuncerà sicuramente una riduzione degli acquisti quest’anno se le condizioni dei preogressi sostanziali saranno soddisfatte.
L’impatto delle divergenze politiche delle banche centrali sulle valute sta crescendo. In Nuova Zelanda, le richieste delle banche locali di una serie di aumenti dei tassi hanno fatto salire il dollaro neozelandese al livello più alto di un mese prima del rialzo del dollaro USA. Tuttavia, il NZD è stata l’unica tra le principali valute a chiudere la giornata in salita contro il dollaro USA. La cautela della Banca Centrale Europea ha fatto crollare l’euro contro quasi tutte le altre principali valute. Ovviamente, i dati sulle vendite al dettaglio della zona euro inferiori alle attese non sono stati d’aiuto, tantomeno la al ribasso dell’indice PMI composito e dei servizi.
Per la giornata di giovedì, gli occhi saranno puntati sull’annuncio di politica monetaria della Bank of England. Come per la Fed, i policy-maker britannici credono che gli aumenti dell’inflazione siano transitori, ma ciò che separa le banche centrali di Regno Unito e USA è che la BoE ha ritenuto la pressione dei prezzi abbastanza forte da ridurre gli acquisti di asset nel corso dell’anno. Ci si aspetta che la BoE riveda al rialzo le previsioni di crescita e d’inflazione. La domanda ora è se la banca proseguirà con un’ulteriore normalizzazione della politica. La variante Delta è preoccupante, ma dalla riapertura totale del paese del 19 luglio, i nuovi casi di coronavirus stanno scendendo. Crediamo che la BoE diventerà più ottimista e meno cauta, ma i policy-maker saranno divisi sull’immediata riduzione. Almeno uno, o forse due, si esprimeranno a favore di un inasprimento. Se i pareri in tal senso saranno più di due, potremmo assistere ad una forte reazione positive della sterlina. Però, non aspettatevi niente di nuovo sui tassi di interesse. La banca centrale in tutta probabilità confermerà che bisogna fare ancora dei progressi importanti prima di poter parlare di aumento dei tassi.