⭐ Ecco il 2025, dai slancio al tuo portafoglio: I titoli di gennaio selezionati dall'IASblocca adesso

Mercato orso sui Titoli di Stato e inflazione: quale correlazione?

Pubblicato 15.04.2022, 09:14

I Titoli di Stato sono "vittima" di un mercato ribassista marcato da (oramai) diversi mesi; ad esempio l'ETF dei governativi con scadenza oltre i 15 anni ha subito un ribasso di oltre il 30% (dai massimi di dicembre 2020). Chiaramente con l'accorciarsi della duration, i ribassi sono stati molto più contenuti, ma fatto sta che l'intero comparto vive una fase di sell-off.

E' molto probabile che gli investitori non sono disposti ad acquistarne, tuttavia, i governi continuano ad emettere quantità record di debito. Oltre oceano, ad esempio, la FED non sta acquistando, quindi gli investitori non sembrano disposti a prestare denaro per un rendimento minore all'inflazione.

Questo scenario “psicologico” innescatosi, vedrà (molto probabilmente) i Titoli di Stato continuare a scendere in termini nominali fino a quando i rendimenti reali non saranno positivi, o almeno, finché gli investitori capiranno di non avere alternative valide. Qui sorge un altro problema... il valore ufficiale dell'inflazione è corretto oppure è sottostimato? La seconda opzione è la più probabile.

Negli Stati Uniti la fiducia dei consumatori core ha registrato un valore inferiore al previsto, lo 0,3% per la precisione; ciò ha fatto ipotizzare, ad alcuni analisti, che il carovita è prossimo al suo picco, tuttavia, il dato è un numero ancora piuttosto elevato e probabilmente il picco visto all’orizzonte è più un desiderio che una realtà. Di fatti su base annua, l’inflazione core è ancora del 3,7%; quasi il doppio dell'obiettivo del 2% paventato della Fed.

Nel contesto attuale, tuttavia, ha molto poco senso guardare l'inflazione core anno su anno perché essa non tiene conto dei prezzi del cibo e dell’energia, ma le famiglie vivono di cibo ed energia e non puoi ignorare questa metrica se stai cercando di inquadrare realmente la situazione.

C’è da aggiungere, inoltre, che in un'economia “sana” i prezzi core dovrebbero diminuire mentre i prezzi dell'energia e dei generi alimentari dovrebbero aumentare, questo perché, a rigor di logica, man mano che le persone spendono di più per cibo ed energia, hanno meno denaro da spendere per tutte le altre cose. Oggi non è così, tutto sta (più o meno) salendo perché di fatto c’è molto più denaro in circolazione rispetto al passato; questo denaro però non è uscito dal nulla: è la FED (negli USA) che ne immette in grandi quantità alimentando l’inflazione core.

Tornando ai titoli di Stato, è molto probabile che la tendenza di fondo ribassista non si fermerà tanto presto perché, al netto dell’inflazione reale, ben più elevata di quella ufficiale (alcuni analisti stimano sia del 17% negli Stati Uniti) i rendimenti sono fortemente negativi. Gli investitori non avrebbero alcun vantaggio (se non in termini di diversificazione) preferire i bonds rispetto ad altri asset (come le azioni, le materie prime o i metalli preziosi ad esempio).

Ad ogni modo per coloro che volessero cimentarsi in questa corsa al ribasso, una strategia valida è senza dubbio il PAC; rateizzando accuratamente la quantità da destinare alle obbligazioni, è possibile sfruttare la volatilità negativa per accumulare ad un buon prezzo medio di carico.

Ultimi commenti

Prossimo articolo in arrivo...
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2025 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.