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Morning adviser

Pubblicato 25.01.2013, 09:03
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Rotture e volatilità. Come poterle sfruttare?

Forte volatilità sul mercato valutario che vede lo yen grande protagonista sulla scia di questa svalutazione, che comincia ad avere i connotati di medio periodo, si cominciano quindi a delineare prospettive di investimento in grado di attirare capitali in maniera strutturale.

Si tratta della prima occasione da poter sfruttare da parte di chi, fino ad ora, ha continuato a concentrarsi sul breve periodo, proprio a causa dell’assenza di indicazioni che potessero far formare aspettative razionali all’interno della testa degli investitori.

Non è ancora il momento di assumere posizionamenti contro yen per sfruttare dinamiche di carry trading (ovvero indebitarsi a tassi bassi per acquistare valute a più alto rendimento) in quanto, l’incertezza che regna nel mondo interbancario, soprattutto europeo, fa sì che i tassi reali overnight siano ancora non stabilizzati ed oltre a questo abbiamo una dimostrazione palese di come gli investitori non abbiano posto il focus principale sui differenziali di tasso guardando cosa è successo sull’eurodollaro, dove dallo scorso maggio, quando i tassi si sono girati negativi sui rollover delle posizioni, abbiamo visto una discesa su minimi vicini a 1.2000 per poi risalire fino a 1.3400, incurante del fatto che a stare lunghi di euro si vanno a pagare i tassi overnight.

I tassi nominali USA si trovano tra 0% e 0.25%, con tassi reali overnight mediamente allo 0.15%, mentre l’Europa presenta dei livelli nominali dei tassi di rifinanziamento del sistema interbancario pari allo 0.75, ma con tassi reali mediamente intorno allo 0.01% (a causa dell’ingessamento dell’attività bancaria), il che ci fa capire come si vada ad incassare lo 0.01% annuo, anziché lo 0.75%, pagando lo 0.15% e quindi essendo in negativo in caso di acquisto di euro, chiaramente, se si mantiene aperta la posizione a cavallo del cambio di giornata di trading (il valutario, lo sappiamo, lavora 24 ore al giorno).

Dal punto di vista macroeconomico ci sono stati diversi temi dibattuti a Davos, al World Economic Forum, dove l’ultima dichiarazione arriva da Soros, il quale ha ipotizzato la partenza di una potenziale guerra valutaria a causa del comportamento del Giappone, che ha dichiarato apertamente l’intenzione di voler svalutare lo yen al fine di ripartire con la crescita ed aumentare l’inflazione fino all’ambizioso target del 2%.


speculative sentiment index

Lo yen rimane difatti sotto pressione a questo potrebbe portare a rotture ulteriori rialziste da poter essere seguite ed individuata, una volta raggiunti punti di prezzo interessanti, con lo Speculative Sentiment Index.

Ieri abbiamo avuto il suggerimento sulle due rotture di USD/JPY ed EUR/JPY. L’SSI è infatti passato da uno sbilancio di 1.30 (57% di trader lunghi) traders long per ogni trader short (nel mondo retail) ad uno sbilancio di -1.30 short per ogni long.

Questo ha suggerito una rottura rialzista in quanto l’indicatore è da poter essere interpretato come contrarian (scriveteci sul forum per saperne di più).

Come su USD/JPY, anche su AUD/USD, che come vedremo tra poco ha rotto a ribasso, l’aumento del 28% di trader che si sono posizionati a favore di dollaro australiano su base daily (istogramma verde qui sotto) e la contestuale diminuzione degli investitori corti del 28.4% (colonnina rossa), che ha portato al passaggio da uno sbilancio di -1.18 a uno di 1.52, sono stati significativi.

Ora che siamo in presenza di movimenti direzionali sullo yen e di potenziali rotture, data la volatilità che rimane alta su diversi cambi (la quasi totalità, i più “famosi” sono tutti dentro), diviene necessario andare a considerare ogni possibile indicazione che possa aiutarci ad affrontare il mercato, che durante le ultime settimane sembra voler iniziare a delineare le linee guida per questo 2013.


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EUR/USD
La moneta unica europea rimane ancora all’interno del range tra 1.3250 e 1.3400, livello raggiunto ieri pomeriggio, sul quale i prezzi hanno ripiegato fino a 1.3350. L’SSI ha cominciato ad aumentare lo sbilancio di trader corti sull’euro, il che ci fa pensare che se dovessimo restare su valori così elevati, magari di fronte ad un aumento, il dollaro potrebbe perdere ulteriore valore sulla rottura di 1.3400, da valutare a nostro parere in caso di superamento di 1.3430. Il fatto che la media a 21 oraria abbia tenuto bene come supporto dinamico ci fornisce buone opportunità di valutare acquisti di euro tenendo conto che ritornoi sotto 1.3340 potrebbe portare ad accelerazioni verso 1.3325, livello che dev’essere superato per vedere 1.33 figura.

USD/JPY
La rottura rialzista di 89.60 ha portato al raggiungimento ed al superamento di 90.00. II mercato sta ora consolidando intorno a 90.50, con il livello intorno a 90 che può funzionare da punto di supporto dinamico (estendibile fino a 89.80), prima del quale abbiamo però dei bei massimi precedenti (90.25) in grado di iniziare a contenere eventuali correzioni. Se saltano i primi, potrebbero intervenire i secondi. Se superati a ribasso potremmo assistere ad correzioni che non dovrebbero superare 90.50, mentre se il mercato dovesse partire direttamente, attenzione che ip rimi livelli di attenzione passano sopra 91.30.

EUR/JPY
Salita molto forte anche dell’EurJpy, che ha rotto i massimi precedenti passanti per 120.70 (corrispondente al 90.25 del papà dollaro) ed ha superato 121.00. Anche qui abbiamo la possibilità di vedere correzioni se, una volta superato 120.70 i supporti tra 120.580 e 120.25 non dovessero tenere. I target non risultano comunque ambiziosi, con 120.00 che potrebbe intervenire fortemente. Se si rompe direttamente a rialzo, è possibile attendersi potenziali accelerazioni verso 122.00, resistenza data da massimi compiuti ad aprile 2011, prima di 123.30, il livello in assoluto più importante da curare (guardate un daily intorno ad aprile di due anni fa).

GBP/USD
Il cable, anch’esso sbilanciato sul lato lungo di mercato, ha infine compiuto una rottura ribassista del supporto di 1.5800 che teneva da qualche giorno. E’ stato raggiunto il target in area 1.5750 ed ora siamo in consolidamento tra 58 figura e 1.5750. Questi livelli possono essere sfruttati per prendere rotture in partenza dei mercati europei che, in caso di rialzo non dovrebbero superare i 25 punti (la rottura definitiva potrebbe essere considerata sopra 1.5840, mentre in caso di ribasso le estensioni potrebbero portarsi sotto 1.5700.

AUD/USD
Come accennato in precedenza, il grafico dell’AudUsd mostra una rottura ribassista importante , che ha spinto i prezzi sotto 1.0450. I livelli di resistenza che partivano a 1.0540, sui quali iniziare a pensare ad acquisti di dollaro americano come visto ieri mattina, con ordini protettivi che hanno tenuto conto della possibilità di veere accelerazioni rialziste una volta superato il livello tecnico di 1.0560 si sono rivelati buoni e l’SSI ha dato sicuramente un aiuto nel valutare il comportamento del cambio intorno a 1.0485. Ora siamo in presenza di una divergenza rialzista oraria che ha spinto le correzioni fino alla media a 21 periodi, il che potrebbe portare a riprendere le resistenze in area 1.0490 in caso di superamento di 1.0475 (area staticva di resistenza data dai massimi della notte, praticamente coincidente con la EMA21 che, come sappiamo, risulta essere ad un livello di importanza maggiore rispetto allo stocastico, ma di importanza minore rispetto ai punti statici.


Matteo Paganini
Senior DailyFX Analyst



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