Giovedì la Norges Bank manterrà probabilmente invariato il tasso allo 0,5%. Il recente rimbalzo dei prezzi del petrolio sta togliendo un po’ di pressione dal paese e le entrate dovrebbero tornare a salire. Ciò nonostante, il contesto generale, caratterizzato da tassi d’interesse bassi e negativi, sta spingendo i banchieri ad aggiustare la politica, perché ciò potrebbe tradursi in massicci flussi di valuta e un apprezzamento della divisa. La minaccia alla stabilità dei prezzi è seria.
L’inflazione è già molto forte. Stamattina sono state diffuse le ultime cifre sull’inflazione, che, al 3,3%, rimane ancora sopra l’obiettivo della banca centrale, pari al 2,5%.
A nostro avviso, i prezzi del petrolio continueranno a salire, perché la domanda globale dovrebbe corrispondere alle forniture attuali. Ciò spingerà i banchieri ad abbassare i tassi d’interesse per far fronte alla crescente domanda di NOK. Abbiamo un giudizio ribassista sull’EUR/NOK e miriamo a quota 9,2000 per il medio termine.
Continuiamo a credere che quest’anno ci sarà un altro taglio del tasso. Sul fronte dei dati, il PIL del T4 del 2015 è stato negativo, pari al -1,2% t/t e giovedì i mercati finanziari esamineranno scrupolosamente la pubblicazione del dato sul PIL del primo trimestre.
Da altri dati emerge che la produzione industriale ha sofferto anche a febbraio e i dati di oggi riferiti a marzo dovrebbero mostrare ulteriore debolezza, perché il rimbalzo del petrolio dovrebbe farsi sentire nel paese, ma con un discreto ritardo.