La società dei chip per AI scende del 2,6% dopo che le autorità cinesi hanno comunicato di avere avviato un’indagine per una sospetta violazione della legge anti-monopolio, riferita all’acquisizione di Mellanox
Finora pochi i dettagli disponibili
Nvidia ha aperto in ribasso la seduta di lunedì 9 dicembre con le azioni scambiate a 138,65 dollari, in calo del 2,6%. La flessione è dovuta alla notizia che l'azienda è oggetto di indagini da parte delle autorità antitrust cinesi.
L'Amministrazione statale cinese per la regolamentazione del mercato ha dichiarato di aver avviato un'indagine su Nvidia a causa di una sospetta violazione della legge anti-monopolio. Pur non specificando le sue preoccupazioni, l'autorità di regolamentazione ha citato gli impegni assunti da Nvidia al momento dell'acquisizione di Mellanox per 6,9 miliardi di dollari nel 2020.
Il dominio di Nvidia nel campo dei processori per l'intelligenza artificiale ha già attirato l'attenzione delle autorità di regolamentazione di diversi Paesi, dagli Usa alla Francia.
Concorrenza e prezzi: il quadro del mercato dei chip per AI
Il produttore di chip afferma che il suo successo deriva dalla qualità dei suoi prodotti, piuttosto che da iniziative messe in atto per soffocare la concorrenza. Ci sono molti concorrenti che producono chip alternativi per l'intelligenza artificiale, da grandi aziende come AMD (NASDAQ:AMD) (Advanced Micro Devices) a brillanti start-up, mentre alcuni dei principali clienti di Nvidia, come Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Amazon (NASDAQ:AMZN), hanno da tempo avviato la produzione di propri chip per applicazioni di AI.
Nessuno di loro, però, è riuscito finora a scalfire la quota di mercato dominante di Nvidia. Lo scorso mese di giugno Mizuho Securities stimava che Nvidia controllasse all’epoca tra il 70% e il 95% del mercato dei chip per l'intelligenza artificiale utilizzati per l'addestramento e la distribuzione di modelli come il GPT di OpenAI.
Nvidia vanta un margine lordo del 78%. AMD non supera il 47%
Questa quota di mercato conferisce a Nvidia un grandissimo potere nella determinazione dei prezzi, da cui discende un margine lordo del 78%, un numero incredibilmente alto per un'azienda di hardware che deve produrre e spedire prodotti fisici.
I produttori di chip rivali Intel e AMD hanno registrato margini lordi nell'ultimo trimestre rispettivamente del 41% e del 47%.
Tuttavia, l'azienda rischia di essere coinvolta nelle crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. La scorsa settimana è stata annunciata un'ulteriore serie di misure da parte del governo statunitense per limitare l'accesso cinese alla tecnologia avanzata dei semiconduttori.
Nel complesso, la Cina è al momento un mercato relativamente piccolo per Nvidia. Per ordine del governo di Washington l’azienda non può vendere i suoi chip AI più avanzati nel Paese. La quota di fatturato generata dal mercato cinese (Cina più Hong Kong) è scesa nel 2023 al 16,9%.
Atteso nel 29025 un balzo dell’utile del 135%
Nvidia chiuderà il prossimo 31 gennaio l’esercizio 2024-2025. Gli analisti si aspettano per l’intero esercizio una crescita del ricavi del 111% a 129,1 miliardi di dollari, con un utile di 70 miliardi di dollari, cresciuto del 135% sull’anno precedente.
L’azienda continua ad entusiasmare gli analisti: su 63 esperti che coprono Nvidia, 59 raccomandano di comprare le azioni e la media dei target price è 172 dollari (+20% sul prezzo attuale).
Finora pochi i dettagli disponibili
Nvidia ha aperto in ribasso la seduta di lunedì 9 dicembre con le azioni scambiate a 138,65 dollari, in calo del 2,6%. La flessione è dovuta alla notizia che l'azienda è oggetto di indagini da parte delle autorità antitrust cinesi.
L'Amministrazione statale cinese per la regolamentazione del mercato ha dichiarato di aver avviato un'indagine su Nvidia a causa di una sospetta violazione della legge anti-monopolio. Pur non specificando le sue preoccupazioni, l'autorità di regolamentazione ha citato gli impegni assunti da Nvidia al momento dell'acquisizione di Mellanox per 6,9 miliardi di dollari nel 2020.
Il dominio di Nvidia nel campo dei processori per l'intelligenza artificiale ha già attirato l'attenzione delle autorità di regolamentazione di diversi Paesi, dagli Usa alla Francia.
Concorrenza e prezzi: il quadro del mercato dei chip per AI
Il produttore di chip afferma che il suo successo deriva dalla qualità dei suoi prodotti, piuttosto che da iniziative messe in atto per soffocare la concorrenza. Ci sono molti concorrenti che producono chip alternativi per l'intelligenza artificiale, da grandi aziende come AMD (NASDAQ:AMD) (Advanced Micro Devices) a brillanti start-up, mentre alcuni dei principali clienti di Nvidia, come Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Amazon (NASDAQ:AMZN), hanno da tempo avviato la produzione di propri chip per applicazioni di AI.
Nessuno di loro, però, è riuscito finora a scalfire la quota di mercato dominante di Nvidia. Lo scorso mese di giugno Mizuho Securities stimava che Nvidia controllasse all’epoca tra il 70% e il 95% del mercato dei chip per l'intelligenza artificiale utilizzati per l'addestramento e la distribuzione di modelli come il GPT di OpenAI.
Nvidia vanta un margine lordo del 78%. AMD non supera il 47%
Questa quota di mercato conferisce a Nvidia un grandissimo potere nella determinazione dei prezzi, da cui discende un margine lordo del 78%, un numero incredibilmente alto per un'azienda di hardware che deve produrre e spedire prodotti fisici.
I produttori di chip rivali Intel e AMD hanno registrato margini lordi nell'ultimo trimestre rispettivamente del 41% e del 47%.
Tuttavia, l'azienda rischia di essere coinvolta nelle crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. La scorsa settimana è stata annunciata un'ulteriore serie di misure da parte del governo statunitense per limitare l'accesso cinese alla tecnologia avanzata dei semiconduttori.
Nel complesso, la Cina è al momento un mercato relativamente piccolo per Nvidia. Per ordine del governo di Washington l’azienda non può vendere i suoi chip AI più avanzati nel Paese. La quota di fatturato generata dal mercato cinese (Cina più Hong Kong) è scesa nel 2023 al 16,9%.
Atteso nel 29025 un balzo dell’utile del 135%
Nvidia chiuderà il prossimo 31 gennaio l’esercizio 2024-2025. Gli analisti si aspettano per l’intero esercizio una crescita del ricavi del 111% a 129,1 miliardi di dollari, con un utile di 70 miliardi di dollari, cresciuto del 135% sull’anno precedente.
L’azienda continua ad entusiasmare gli analisti: su 63 esperti che coprono Nvidia, 59 raccomandano di comprare le azioni e la media dei target price è 172 dollari (+20% sul prezzo attuale).