Crollo o correzione dei mercati? In ogni caso, ecco cosa fare adessoVedi i sopravvalutati

NZD in calo dopo i deboli dati sul lavoro

Pubblicato 04.11.2015, 13:15
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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Market Brief

Sulla scia della decisione della RBA di mantenere invariato il tasso, il dollaro australiano ha continuato a guadagnare terreno, spinto dai toni da falco del comunicato che ha accompagnato la decisione. La coppia AUD/USD si sta consolidando sopra il livello di resistenza a 0,7197 (38,2% di Fibonacci sul rally di settembre-ottobre).

L’area 0,7082-0,71 rimane il supporto più forte (61,8% di Fibonacci e soglia psicologica), mentre al rialzo il massimo del 12 ottobre fungerà da resistenza. Rimaniamo rialzisti sull’AUD ma crediamo che la coppia più indicata per trarre vantaggio dalla corsa rialzista del dollaro australiano sia l’AUD/NZD.

Negli ultimi cinque giorni, il dollaro neozelandese ha fatto registrare le perdite più consistenti nel comparto G10. Il kiwi (NZD) ha ceduto lo 0,70% contro l’USD, l’1,97% contro l’AUD, lo 0,82% contro l’EUR e lo 0,95% nei confronti del franco svizzero.

Come previsto, il rapporto sull’occupazione pubblicato ieri dall’ufficio di Statistica della Nuova Zelanda ha mostrato un deterioramento più marcato del previsto del mercato del lavoro.

Nel terzo trimestre, il tasso di disoccupazione è salito al 6% rispetto al 5,9% del secondo. Tuttavia, nonostante questa stabilità apparente, i dettagli non sono positivi. Nei mesi estivi, il numero degli occupati è sceso del -0,4% t/t, mentre il tasso di partecipazione è calato al 68,6% dal 69,3% precedente.

La coppia NZD/USD staziona sul livello di resistenza a 0,6645 (38,2% di Fibonacci sul rally di settembre-ottobre) e sembra determinata a bucarlo al ribasso. Sul fronte azionario, le piazze regionali asiatiche si muovono in territorio positivo. I titoli della Cina continentale hanno guidato i rialzi, con il Composite di Shanghai a +4,31% e quello di Shenzhen, ad alto tasso di titoli tecnologici, a +5,12%.

In Giappone, i mercati azionari hanno aperto in forte rialzo dopo la chiusura per festività di ieri. Ciò nonostante, sia il Nikkei 300 sia il TOPIX non sono riusciti a mantenere i guadagni. Il Nikkei ha guadagnato l’1,30%, il Topix lo 0,88%. Altrove, l’Hang Seng di Hong Kong ha chiuso in rialzo del 2,26%, il KOSPI sudcoreano dello 0,21% mentre il Taiex di Taiwan è lievitato dell’1,65%.

Come di consueto, l’USD/JPY si muove lateralmente e non ha la forza di uscire dalla fascia in atto da 4 settimane. Stamattina sono stati pubblicati i PMI giapponesi, che dipingono un quadro più radioso. Il PMI servizi è salito a 52,2 punti dai 51,4 del mese precedente, il PMI composito di ottobre è salito a 52,3 punti dai 51,2 precedenti. L’USD/JPY passa di mano intorno a 121.

In Cina, il PMI servizi di Caixin ha raggiunto il massimo da 3 mesi, attestandosi a 52 punti rispetto ai 51,5 del rilevamento precedente. Il PMI composito ha superato quasi i 50 punti, soglia fra contrazione ed espansione, attestandosi a 49,9 punti. In Europa, i futures sui listini azionari si muovono in territorio positivo. Il FTSE 100 guadagna lo 0,50%, il DAX lo 0,42%, il CAC 40 lo 0,42%, l’SMI lo 0,38%, il più ampio indice EURO STOXX 600 lo 0,58%.

Oggi gli operatori monitoreranno i PMI di Markit in Spagna, Italia, PMI, Germania, Regno Unito ed Eurozona; l’IPP nell’Eurozona; la produzione industriale in Brasile; le richieste di mutui, la variazione nell’occupazione ADP, la bilancia commerciale, i PMI di Markit, l’ISM composito non manifatturiero negli USA.

Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd

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