Market Brief
Stamattina le borse asiatiche sono per lo più negative dopo la debole seduta di New York, dove l’S&P 500 ha ceduto lo 0,37%, il Nasdaq lo 0,13% e il Dow Jones lo 0,16%. Ieri, però, è stato il dollaro USA ad accusare le perdite maggiori. La moneta unica ha guadagnato più del 2,5% e l’AUD il 2,8% contro il biglietto verde dopo i commenti accomodanti di Lael Brainard. La governatrice della Federal Reserve ha detto che i dati recenti potrebbero mettere in discussione la forza dell’economia americana e che quindi il primo rialzo del tasso potrebbe essere rimandato al prossimo anno. Tuttavia, non ha escluso del tutto la possibilità di un rialzo nell’anno in corso, dicendo che “se il persistente rafforzamento del mercato occupazionale verrà confermato e se i dati sull’inflazione continueranno a migliorare, il decollo potrebbe avvenire prima della fine dell’anno”.
L’EUR/USD è balzato da 1,0918 a 1,1192, la moneta unica è stata sostenuta anche dell’IPC dell’UE superiore alle attese. A maggio, l’inflazione è cresciuta dello 0,3% a/a, più dello 0,2% previsto, il dato sull’inflazione di fondo è balzato allo 0,9% a/a, mentre i mercati avevano stimato un incremento pari allo 0,7%. I dati hanno permesso alla BCE di tirare un sospiro di sollievo, si tratta, infatti, delle prime cifre positive degli ultimi sei mesi. L’euro sta testando i massimi del 22 maggio. Oggi potrebbe riprendere il rally di ieri, perché nel pomeriggio saranno diffusi dati importanti riferiti all’Eurozona. Stamattina saranno pubblicati i PMI servizi e compositi di maggio elaborati da Markit per Italia, Francia, Spagna, Germania ed Eurozona, oltre al tasso di disoccupazione di aprile di Eurolandia (previsto all’11,2%, rispetto all’11,3 del rilevamento precedente).
In Australia, il comunicato meno accomodante della RBA ha confuso il mercato e colpito gli orsi dell’AUD. Tuttavia, la banca centrale australiana non esclude altri tagli del tasso in caso di dati deludenti o di un AUD (troppo) forte. Nella notte l’AUD ha ottenuto nuovi impulsi dopo che il PIL australiano riferito al primo trimestre si è attestato allo 0,9% t/t (destagionalizzato) a fronte dello 0,7% previsto. L’AUD/USD ha infranto la resistenza a 0,7760, al momento non ha la forza per trasformare il livello 0,78 in un supporto. Questo rapido rally dell’AUD/USD non modifica il nostro giudizio ribassista sull’AUD. Riteniamo che il recente movimento al rialzo dell’AUD/USD sia temporaneo, determinato dal fatto che gli operatori scontano il rinvio del primo rialzo del tasso alla fine dell’anno o anche oltre. I mercati sono molto sensibili a tutti i commenti dei funzionari della Fed e ai dati dagli USA e ci aspettiamo che questo stato di cose sia destinato a durare. Mettete dunque in conto altre oscillazioni del mercato dovute all’USD.
In Asia, le borse sono in diffuso ribasso, con il Nikkei a -0,34%, l’Hang Seng di Hong Kong a +0,66%, il Composite di Shanghai a -0,26% e l’S&P/ASX a –0,93%. A Tokyo, anche l’USD/JPY risente parzialmente delle diffuse vendite di dollari e scende gradualmente verso 124. Sul lato discendente, il prossimo supporto staziona a 122,55 (38,2% di Fibonacci sul rally in atto da aprile a giugno) mentre il massimo precedente, segnato il 2 giugno, pari a 125,05, funge da resistenza.
In Europa, stamattina i futures sui listini azionari sono positivi perché si spera in un accordo fra la Grecia e i suoi creditori (finalmente?). Il CAC è a +0,14%, l’SMI a +0,17% e l’Euro Stoxx 50 a +0,17%. Stamattina i rendimenti tedeschi sono in rialzo, negli ultimi 3 giorni il decennale ha guadagnato 24 punti base e il quinquennale, nello stesso arco temporale, 11 punti base. Ieri l’EUR/CHF ha compiuto un balzo ed è riuscito a rimanere sopra la soglia a 1,04 durante la seduta asiatica. L’USD/CHF non è riuscito a superare la forte resistenza intorno a 0,9470, costituita dalla media mobile a 50 giorni e dal 38,2% del livello di Fibonacci (sul rally in atto da gennaio a marzo).
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd