Le ultime due settimane non sono state facili per i tori del dollaro, il cui indice il 30 aprile è sceso del 3,6%, a 94,39, livello minimo dal 26 febbraio. Venerdì scorso il biglietto verde ha ripreso finalmente un po’ fiato e si è addirittura goduto una seduta tranquilla in Asia. Stamattina i mercati giapponesi sono chiusi perché entra nel vivo la Settimana d’Oro, oggi è la Festa del Verde; Tokyo rimarrà chiusa anche domani, Giorno dei Bambini e anche mercoledì. Sempre restando in tema di chiusure, anche gli operatori britannici oggi sono in ferie per la festività del primo lunedì di maggio (Early May). Prevedibili quindi volumi più scarsi, soprattutto oggi.
In Cina, il PMI manifatturiero di HSBC è stato rivisto al ribasso, da 49,4 a 48,9 punti (rilevamento precedente: 49,2 punti). L’Hang Seng di Hong Kong è in lieve rialzo, dello 0,12%, mentre il Composite di Shanghai guadagna lo 0,50%, a 4.463 punti. In India, i mercati azionari hanno recuperato le perdite della scorsa settimana e sono risaliti a 27.335 punti, con un rialzo dell’1,20% durante la seduta. Dopo i movimenti bruschi della scorsa settimana, l’USD/JPY sta scendendo gradualmente verso 120, livello leggermente inferiore al 50% del ritracciamento di Fibonacci (120,18) sulle vendite di marzo.
Stamattina l’AUD/USD si muove lateralmente, dopo aver raggiunto il massimo da tre mesi, a quota 0,8076, la scorsa settimana. L’AUD al momento staziona sulla resistenza a 0,78 (50% di Fibonacci sul rialzo di aprile e livello psicologico). Sul lato discendente, la coppia dovrebbe trovare un po’ di supporto intorno a 0,7741 (61,8% di Fibonacci) e poi in area 0,7550/70 (minimi multipli). Una resistenza giace a 0,7920 (massimo 30 aprile), seguita da 0,8076 (massimo 29 aprile). A marzo, i permessi di costruzione sono cresciuti del 2,8% m/m in Australia; gli analisti avevano invece previsto una contrazione del -1,5% m/m. I mercati si aspettano dalla RBA un taglio del tasso di riferimento di 25 punti base, al 2%, mentre il dato precedente è stato rivisto dal -3,2% al -1,6%. Ciò nonostante, riteniamo che la banca centrale australiana non voglia gettare benzina sul fuoco giacché il mercato immobiliare non dà nessun segnale di raffreddamento.
Stamattina l’EUR/USD è sceso a 1,1184, consolidandosi appena sotto il massimo della scorsa settimana a 1,1290. Il prossimo supporto staziona a 1,1043, precedente massimo di marzo. Al rialzo, l’euro avrà bisogno di nuovi impulsi per superare la resistenza a 1,1380 (massimo 26 febbraio). Secondo noi, l’attuale debolezza del dollaro è temporanea e gli operatori torneranno presto a scontare l’imminente rialzo del tasso dalla Fed. Tuttavia, prima di aumentare i tassi, la Fed dovrà assistere a ulteriori miglioramenti nel mercato occupazionale e nei livelli d’inflazione. Tutto dipenderà dai dati.
L’USD/CHF è rimasto tranquillo in Asia; stamattina viene scambiato in leggero rialzo e si avvicina al livello chiave a 0,94. Sul lato ascendente, troviamo una resistenza intorno a 0,9451/81 (massimi e minimi multipli). La scorsa settimana l’EUR/CHF ha trovato interesse all’acquisto ed è riuscito a decollare, testando al massimo 1,0523, dopo la decisione della BNS di irrigidire le regole sull’esenzione dai tassi negativi. L’euro si sta consolidando intorno a 1,0460.
Oggi gli operatori monitoreranno il PMI manifatturiero di aprile dell’Eurozona (e i dati paese riferiti a Francia, Spagna, Italia e Germania), il PMI SVME di aprile in Svizzera e gli ordinativi alle fabbriche di marzo negli USA, dove stasera parlerà il membro del FOMC William.