Dopo aver toccato la media mobile a 200 giorni, le quotazioni dell’oro in euro hanno visto una rapida ripresa, mettendo a segno poco oltre il 4% nel giro di pochi giorni. Cosa suggerisce l’impostazione tecnica in merito? Siamo di fronte ad un rimbalzo fisiologico oppure alle porte di una ripresa?
Con il raggiungimento dei 1730 punti, il metallo prezioso si è scontrando con la trendline discendente formatasi negli ultimi mesi, che ha guidato egregiamente il prezzo nel suo andamento ribassista. E adesso? Il prezzo oscilla in un range piuttosto ristretto coincidente con la punta di una formazione a cuneo discendente.
La peculiarità di questo tipo di pattern grafico è che hanno una scadenza temporale entro la quale (di solito) il prezzo vìola la figura stessa generando un movimento al rialzo o al ribasso.
Le analisi attualmente suggerirebbero una maggior possibilità che il prezzo, vinto dalla resistenza, fletta verso il basso, rompendo successivamente il supporto e dando vita (almeno nel breve-medio periodo) ad un’onda ribassista che porterà le quotazioni in un’area target compresa tra i 1654 ed i 1558 punti.
Sapere quale direzione prenderà l’oro è molto importante perché esso funge da “proxy del rischio” e ci racconta dello stato emotivo del mercato. Uno scenario pessimistico sull’oro (come quello appena descritto), gioverebbe ai mercati azionari che sarebbe guidati da un sentiment di compiacenza e (tra alti e bassi) proseguire con l’impostazione rialzista già in atto, o quanto meno, si potrebbe ipotizzare uno scenario di stagnazione delle quotazioni.
Al contrario un quadro di ripresa sull’oro fungerebbe da segnale di pericolo per i mercati azionari, che avrebbero buone possibilità di innescare una maggiore volatilità. In un contesto d’incertezza come quello attuale, caratterizzato dall’indicatore economico CLI in recessione tecnica (per gli USA) ed una curva dei rendimenti invertita (sempre negli USA), tassi in rialzo e inflazione ancora sostenuta, le quotazioni avrebbero la strada spianata per concretizzare uno scenario di capitolazione fino ai minimi del 2020.