Nuovamente sotto quota 1.04 l’eurodollaro questa mattina, poco mosse le principali Piazze finanziarie europee all’avvio degli scambi.
La moneta unica potrebbe subire ulteriori ribassi a causa della situazione di incertezza sull’eurozona, attualmente la fascia di supporto più vicina è rappresentata dal livello di 1,0365, minimo dello scorso dicembre.
Una rottura di tale fascia di prezzo potrebbe spingere le quotazioni a ridosso del minimo di luglio 2002 a quota 1,021, secco il commento del numero uno della BCE, Mario Draghi il quale ha definito “rischiosa” la debolezza della moneta unica.
Nuovamente in area 118.0 il cambio Dollaro-Yen dopo aver registrato un minimo in area 116.50 nella giornata di ieri.
La debolezza dello Yen e le dichiarazioni fiduciose della BOJ spingono il Nikkei che chiude in rialzo di 0,53 punti percentuali a quota 19.494.
L’istituto centrale nipponico ha confermato l’attuale politica monetaria, gli operatori dopo le dichiarazioni ottimiste della BOJ credono che potrebbe nell’immediato futuro essere effettuata una stretta monetaria.
Fiduciose anche le dichiarazioni di ieri di Janet Yellen la quale ha dichiarato che il mercato del lavoro statunitense non è stato mai così solido da quasi un decennio.
Dai toni usati dalla numero uno della FED risultano inoltre molto probabili i tre rialzi del costo del denaro previsti per il 2017.
Tuttavia vengono deluse le aspettative degli analisti per quanto riguarda l’indice PMI dei servizi, il quale è sceso da quota 54,6 a 53,4 punti contro un livello di consenso di 55,2.
Buoni i dati tedeschi rilasciati questa mattina, l’indice dei prezzi di produzione risulta infatti superiore ai livelli precedenti ed al consenso.
Pochi i dati in calendario nel pomeriggio, da monitorare soltanto il redbook statunitense e le vendite all’ingrosso canadesi di ottobre previste in aumento rispetto ai livelli precedenti.
Marco Miranda
UCapital Financial Advisor