Crollo o correzione dei mercati? In ogni caso, ecco cosa fare adessoVedi i sopravvalutati

Panoramica mercati settimana del 27 aprile

Pubblicato 27.04.2015, 08:15
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Si chiude come previsto senza esiti la riunione dei ministri delle finanze europei a Riga, lasciando le borse europee in sostanziale stallo ma comunque moderatamente positive. Ci pensa questa settimana il mercato Usa a tirare la volata dei mercati. Nuovi massimi per S&P e Nasdaq, quasi a volersi riprendere il ruolo guida che sembravano aver perso negli ultimi mesi.

I dati macro arrivati dalle principali economie continuano a mostrare alcune crepe, ma il quadro azionario rimane robusto a livello mondiale. Anche il Latin America si accoda, con il Brasile alla migliore performance settimanale tra gli indici principali.




Usa: nuovi massimi per i due indici: quando Google (NASDAQ:GOOGL), Amazon e Microsoft presentano contemporaneamente trimestri oltre le attese, c’è poco da scherzare.
Nasdaq 100 ormai vicino ai picchi toccati nel 2000, mentre l’S&P 500 si ferma per ora sostanzialmente sui massimi precedenti (ritoccati di uno zero virgola) con due tentativi falliti di sfondamento più deciso in settimana. A mio avviso molto importante l’apertura di lunedì per capire meglio le implicazioni di breve: segnalo sui giornalieri dei due indici una potenziale “abandoned baby” sul Nasdaq (necessita di una apertura in gap ribassista lunedì per essere confermata) e chiaramente un potenziale doppio massimo (o più precisamente “orecchie di lupo”) sull’S&P 500. Potenziali figure con implicazioni ribassiste di breve, ovviamente invalidate in caso di immediato proseguimento del rialzo




Europa: tutti moderatamente positivi attorno all’1% gli indici europei, con l’eccezione del balzo della Grecia (+4,3%) dove viene piazzata qualche scommessa sul buon esito delle trattative. Grafica del Dax che rappresenta bene la situazione europea: non vi è stato un proseguimento del calo della settimana precedente, ma neanche un deciso ripristino degli acquisti. Non hanno aiutato in settimana deludenti i dati PMI europei, sotto il dato precedente e sotto le aspettative. Si rimane in prossimità dei primi supporti rilevanti di 11.500 e non distanti da quelli ben più importanti di 11.000




Italia: indice italiano più vivace del Dax, ma quadro grafico simile di indecisione. Si chiude a 23.400, recuperando giusto metà del calo della settimana precedente. Probabilmente la strategia migliore per il breve periodo è attendere un pieno raggiungimento dei supporti (area 22.500) oppure un acquisto sulla forza, cioè il deciso superamento di 24.000





Asia: di nuovo indice PMI cinese sotto i 50 punti a indicare contrazione economica, e nuovi massimi per la borsa di Shangai in salita verticale. Bene anche il Giappone che raggiunge i 20.000 punti, nuovo massimo dal 2000. Negativo solo l’indice indiano (-3,5%) che conferma i segnali di debolezza visti la settimana precedente. Indice Nikkei saldamente rialzista, seppure con qualche segnale di rallentamento sulla resistenza psicologica dei 20.000. Eventuali ritracciamenti da vedere come opportunità d’acquisto, soprattutto se in zona 18.600/18.900






Latin America: il Brasile raggiunge con precisione il primo target grafico dei 57.000 punti senza dare rilevanti segnali di interruzione del rialzo. La trendline ribassista di lungo periodo passa ora non distante (area 59.000 attualmente) e chissà che la regione non possa essere una sorpresa positiva per l’anno in corso. Presto per dirlo, possiamo al momento solo registrare che per il Brasile una decisa lateralità di medio periodo ha preso il posto del ribasso, con i prezzi in prossimità del bordo superiore (quindi su potenziali resistenze). Bene anche il Messico, a meno di 2% dai suoi massimi storici.





Metalli: poche novità dai metalli preziosi che approfondiscono al ribasso e tornano pericolosamente vicini ai precedenti minimi. Fanno meglio i cugini poveri in particolare Zinco a nuovi massimi di periodo e Nickel (+4,5%) che difende con forza i recenti minimi. Rame a metà strada, in leggero arretramento ma sempre tenendo in chiusura settimanale i supporti evidenziati di area 271. Materia prima che rimane a mio avviso un buon candidato da accumulare nel tempo.





Agricoli: sempre in ribasso i grains che non forniscono nuove indicazioni, più vivaci i coloniali, in particolare Cotone e Cacao. Caffè anche moderatamente positivo ma senza infrangere le resistenze di breve, con un quadro ancora fragile. Grafica del Cacao che mostra un tentativo di stabilizzazione sui rilevanti supporti di medio periodo di area 2670. Superate le resistenze di breve, prezzi che potrebbero di nuovo andare almeno al terzo test delle resistenze più lontane (3000)




Energia: Petrolio ora alla sesta settimana di rialzo, chiude a 57,15, non lontana da una prima resistenza grafica e psicologica (area 60). In settimana nuovo record di stock, ma al momento i dati macro vengono regolarmente ignorati. L’unica cosa certa è che i minimi di 40 assumono nel tempo una rilevanza sempre più significativa. Giù il Natural Gas, che non sembra ancora aver trovato una base di appoggio da dove eventualmente tentare almeno un rimbalzo (-60% in poco più di un anno)





Eur-Usd: si rimane lì, con chiusura vicino ad 1,09 e con movimenti molto tecnici di breve tra 1.05 e 1.10. Magari sfruttabili per trading stretto ma non a mio avviso per un posizionamento di medio periodo. Il trend rimane comunque impostato decisamente al ribasso, con livelli di breve e di medio periodo (1,15 sopra, probabilmente quota 1,00 sotto) che non variano.




Riccardo Zarfati

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