Perché Alphabet sta andando bene nonostante l’attuale tonfo dei tech

Pubblicato 05.03.2021, 10:31
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La società madre di Google, Alphabet (NASDAQ:GOOGL), si sta dimostrando una scommessa vincente quest’anno, dopo essere rimasta indietro nel 2020. In un periodo in cui gli investitori si stanno allontanando dai titoli a crescita, le sue azioni stanno sopportando le pressioni alla vendita molto meglio dei suoi rivali tech.

Il titolo di Google è schizzato di oltre il 17% quest’anno, mentre l’indice NASDAQ di riferimento è salito solo di poco più dell’1%. La resilienza del colosso dei motori di ricerca è sorprendente, soprattutto durante la pandemia di COVID-19, che ha pesato sulla sua attività di inserzioni digitali a causa del crollo delle vendite legate al settore viaggi, ristoranti e turismo.

 

Alphabet (GOOGL) Weekly Chart.

Grafico settimanale Alphabet (GOOGL).

 

Ma, dopo essere rimasto indietro per la maggior parte dello scorso anno rispetto agli altri titoli FAANG (Facebook (NASDAQ:FB), Apple (NASDAQ:AAPL), Amazon (NASDAQ:AMZN) e Netflix (NASDAQ:NFLX)), Google è, finora, il mega-titolo tech con la performance migliore.

Ciò che sta spingendo gli investitori a comprare le azioni di Google è il chiaro segnale che la società sta emergendo molto più forte dal downturn innescato dalla pandemia, con le vendite in ripresa più rapidamente del previsto. Nel quarto trimestre, Alphabet ha registrato la cifra record di 56,9 miliardi di dollari di ricavi, con le vendite delle sue divisioni inserzionistiche schizzate del 22% rispetto all’anno prima.

Data questa inversione di rotta, è incoraggiante per gli investitori inoltre vedere che gli sforzi della società per diversificare le vendite al di là del motore di ricerca stanno dando i loro frutti. I ricavi di YouTube, ad esempio, hanno segnato un’impennata del 46% sul trimestre, con la piattaforma di condivisione video che ha raggiunto più utenti tra i 25 ed i 49 anni di tutte le reti via cavo messe insieme.

Molto sottovalutato

Alcuni tori stanno consigliando agli investitori di comprare il titolo di Google perché ha ancora spazio di crescita.

L’analista di Morgan Stanley Brian Nowak crede che YouTube sia “la piattaforma inserzionistica più sottovalutata” del settore internet. Con la forte ripresa del mercato inserzionistico di marchio e risposta diretta, YouTube è ben posizionato per registrare una crescita dei ricavi di oltre il 40% nel 2021, ha scritto l’analista in una recente nota, alzando il suo prezzo obiettivo a un anno da 2.050 a 2.200 dollari.

Anche l’analista di JP Morgan Doug Anmuth ha alzato il suo prezzo obiettivo a un anno su Google da 2.050 a 2.390 dollari, affermando in una recente nota che il rally di Alphabet “proseguirà”, perché le inserzioni legate ai viaggi devono ancora riprendersi. Anmuth sottolinea inoltre che i margini del cloud-computing della società dovrebbero migliorare in futuro, dopo anni di forti investimenti.

Un altro fattore che sta riaccendendo la fiducia degli investitori è il miglioramento della politica di comunicazione della società californiana. Negli ultimi utili, Google per la prima volta ha rivelato i dettagli dei costi della sua divisione cloud.

Sebbene la divisione abbia perso 1,2 miliardi di dollari nel quarto trimestre, gli investitori ora si trovano in una posizione migliore per valutare la sua performance rispetto alle divisioni di cloud-computing di Amazon e Microsoft (NASDAQ:MSFT), i due principali operatori del settore. Inoltre, per il momento, le stime rialziste non considerano una grande minaccia per l’attività di Google le numerose cause legali intentate da molti stati e dal Dipartimento della Giustizia USA. Queste denunce accusano Google di monopolizzare illegalmente le ricerche su internet e le inserzioni tramite una serie di contratti e comportamenti anti-concorrenza, a danno dei consumatori e degli inserzionisti.

Un motivo per cui gli analisti non stanno mettendo in conto il potenziale impatto negativo di questi problemi legali è che ci vogliono anni per concludere processi simili ed è quasi impossibile prevederne l’esito. Microsoft, che ha affrontato un processo anti-trust negli anni Novanta, è un esempio che supporta questa tesi.

Morale della favola

Con i suoi fattori di crescita tradizionali che restano incontrastati e la società che si sta posizionando per crescere più velocemente nel mondo post-pandemia, il titolo di Google si sta rimettendo in pari dopo essere rimasto indietro nel 2020. Potrebbe vedere ulteriori rialzi se l’economia dovesse riaprire più velocemente e le piccole imprese riprenderanno le attività pubblicitarie.

 

 

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