Si presentano nuovamente momenti difficili per la quotazione del Petrolio Greggio.
Il vertice di Doha ed il colloquio della settimana scorsa con il Ministro del Petrolio iraniano, Bijan Zanganeh, non ha prodotto gli effetti sperati.
A seguito dell'incontro sull'energia tenutosi due giorni fa a Teheran il ministro definiva ridicolo l'accordo di congelamento dei Paesi Opec - non Opec.
Soprattutto l'Iran puntava il dito contro l'Arabia Saudita che aveva aumentato la produzione di petrolio fino a 10 milioni di barili al giorno.
Pertanto, è evidente la volontà di Teheran di andare avanti per la sua strada al fine di riconquistare quelle quote di mercato perse a causa delle sanzioni.
Inoltre, ad affondare ancor di più il prezzo del petrolio erano anche le parole del Ministro del Petrolio saudita, Ali Al - Naimi, pronunciate alla conferenza energetica di Houston, in cui escludeva un taglio della produzione.
Chiaramente queste dichiarazioni contribuivano inevitabilmente ad indebolire il prezzo dell'oro nero con un riflesso estremamente negativo sui mercati internazionali.
Ieri la sessione Asia/Pacifico e la sessione europea chiudevano con forti perdite. In particolare, Il FTSE MIB ed il DAX registravano un -2,59% ed un -2,64%.
Anche i futures S&P 500 e Nasdaq 100 registravano perdite durante tutta la mattinata, anticipando un'apertura negativa dei mercati americani.
Tuttavia, dopo la pubblicazione dei report dell'Energy Information Administration sul greggio, i prezzi del crude oil e del brent andavano in positivo e trascinavano su posizioni "long" gli indici americani: il
Dow 30 chiudeva con un +0,32%; lo S&P 500 guadava un +0,44%; ilNasdaq 100 registrava la migliore performance con un +0,92%.
Le posizioni di vendita sul prezzo del greggio e del brent non hanno appesantito la sessione odierna degli indici Asia/Pacifico.
In particolare, S&P/ASK 200 e KOSPI hanno chiuso in lieve rialzo. Il Nikkei 225 è l'indice migliore, guadagnando un +1,41%.
Il China A50 ha perso un -4,62% ed Hang Seng ha ceduto il -1,58%.
Inoltre, al momento di questa rilevazione, i prezzi del greggio e del brent marcano un segno negativo rispettivamente con un -0,62% ed un -0,73%.
E' interessante, analizzando il grafico su time frame settimanale dei movimenti di prezzo del crude oil, rilevare che:
1. il prezzo si muove tra la EMA a 5 ed a 9 periodi in un intervallo compreso tra i 31,22$ ed i 32,41$ per barile;
2. l'indicatore RSI si colloca tra i 30 ed i 40 punti con un sentiment positivo.
Va, per di più, segnalato che le sessioni giornaliere del greggio registrano minimi decrescenti, come marca la trend line.
Di seguito il grafico su time frame giornaliero:
In conclusione, considerando il braccio di ferro tra i Paesi Opec - non Opec ed Iran, il prezzo del petrolio sarà ancora sottoposto a forte volatilità durante queste sessioni e solo un'analisi giornaliera approfondita degli avvenimenti internazionali ci darà gli elementi necessari per stabilire l'opportunità di operare in intraday.
Buon Trading