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3 rischi che rendono Apple più vulnerabile in questo selloff dei titoli azionari

Pubblicato 09.09.2020, 12:40
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Con il selloff dei titoli azionari che peggiora e gli investitori che puntano alla sicurezza, i titoli tecnologici costituiscono l’area più vulnerabile del mercato, dopo il possente rally degli ultimi mesi che ha spinto le valutazioni verso livelli che non si vedevano dall’era delle dot-com.

In questa correzione, il produttore di iPhone Apple (NASDAQ:NASDAQ:AAPL) è più esposto rispetto agli altri due titani del tech del club delle capitalizzazioni di mercato da migliaia di miliardi di dollari: Amazon (NASDAQ:NASDAQ:AMZN) e Microsoft (NASDAQ:NASDAQ:MSFT).

AAL Weekly TTM

Grafico settimanale AAL sui 12 mesi precedenti (TTM)

Di seguito, vedremo tre rischi chiave per il titolo di Apple dopo il potente rally che lo ha visto guadagnare più dell’80% tra marzo e il 1° settembre, quando è cominciato l’attuale ribasso. Il titolo di Apple è crollato di quasi il 16% da allora, chiudendo ieri a 112,82 dollari.

1. Ancora troppo dipendente dagli iPhone

Uno dei principali motivi per cui gli investitori sono ancora entusiasti per Apple è il suo successo nel diversificare la base di entrate andando oltre gli iPhone. Negli ultimi anni, Apple ha dimostrato di poter usare il suo enorme elenco di clienti per sbloccare nuove aree di crescita quando la domanda dei prodotti di punta si indebolisce.

Nell’anno fiscale 2019, la divisione iPhone della compagnia ha rappresentato circa il 55% delle vendite totali, mentre il segmento dei servizi, che comprende Apple Music, il noleggio di film e i download di app, ha costituito circa il 18% delle entrate.

Malgrado questa performance straordinaria, alcuni analisti credono che la crescita dei servizi non sia abbastanza forte da compensare il calo della divisione hardware.

Goldman Sachs, che ieri ha tagliato il prezzo obiettivo di Apple del 33% ad 80 dollari ad azione, non crede che il segmento non-iPhone riuscirà a rendere Apple nuovamente una compagnia davvero in crescita. Come si legge nella nota dei suoi analisti:

“La nostra visione d’insieme su Apple si basa sull’idea che il segmento iPhone sia difficile da eguagliare, con servizi ed indossabili che difficilmente saranno abbastanza grandi da riportare la compagnia in crescita”. 

La banca ha persino paragonato Apple ad Intel (NASDAQ:INTC), affermando che la divisione di centri dati della compagnia non è stata sufficiente a compensare il calo dei PC, mettendo in difficoltà il titolo dal 2012.

2. Esposizione alla Cina

Tra i titoli tech a mega-capitalizzazione, Apple è il più esposto al peggioramento dei rapporti tra USA e Cina. Negli ultimi anni, Apple ha costruito una grande rete di fornitori in Cina al fine di ridurre i costi. Di conseguenza, è diventato uno dei titoli più esposti alla nazione asiatica.

Il colosso del tech con sede in California, dà lavoro a circa due milioni di persone nella sua filiera, oltre ad un numero simile di impiegati tech che si occupano dello sviluppo delle app Apple.

La compagnia progetta e vende la maggior parte dei suoi prodotti negli Stati Uniti, ma li importa dalla Cina dopo l’assemblaggio. Praticamente tutti gli iPhone vengono costruiti dalla Foxconn’s Hon Hai Precision Industry Co. a Zhengzhou, Cina, e dalla Pegatron, in un sito di assemblaggio vicino a Shanghai.

Il Presidente Donald Trump ieri ha reso noto che intende ridurre ulteriormente i rapporti economici degli USA con la Cina, minacciando di punire qualunque compagnia americana che crei posti di lavoro oltreoceano. Ha anche annunciato che vieterà alle compagnie che fanno affari con la Cina di ottenere contratti federali.

Sul fronte del tech, il governo Trump si sta muovendo per impedire alla Cina di accedere ai dati degli utenti USA su app popolari come WeChat e TikTok. Gli Stati Uniti stanno agendo inoltre per bloccare l’accesso di Huawei a tecnologie ed attrezzature statunitensi.

3. Alta valutazione

Apple, ora valutata circa 2 mila miliardi di dollari, è scambiata ad oltre 31 volte gli utili forward, il multiplo più ricco di oltre un decennio.

Ci sono molte valide ragioni che hanno alimentato questo ottimismo ed hanno spinto gli analisti a rivalutare il titolo, come l’idea che Apple lancerà il suo primo iPhone 5G nel corso dell’anno e che le entrate da servizi della compagnia continueranno a crescere e a diversificare la sua dipendenza dai prodotti hardware.

Ma, ora che il titolo è prezzato per la perfezione, la compagnia non può deludere gli investitori. Il selloff del titolo di Apple è accelerato dopo che Nikkei Asia Review ieri ha riportato che la produzione di massa dell’ultima linea di iPhone dovrebbe cominciare ad aumentare tra metà settembre ed inizio ottobre. Si stimava che sarebbe cominciata a fine agosto.

La compagnia dovrebbe produrre circa 75 milioni di iPhone quest’anno, meno degli 80 milioni di telefoni per cui ha ordinato componenti, secondo quanto riferito da alcune fonti al giornale. Il resto della produzione in programma potrebbe essere rinviata all’inizio del 2021, scrive Nikkei.

“Pe essere più positivi sul titolo di Apple e smentire questa tesi, vorremmo vedere la compagnia battere ripetutamente le aspettative su ricavi ed EBIT, con un aumento della crescita di ricavi e profitti”, si legge nella nota di Goldman Sachs.

Morale della favola

Apple si ritrova ad affrontare un rischio ribassista maggiore rispetto agli altri colossi del tech nell’attuale fase correttiva. Ma questa debolezza è salutare secondo noi ed offre agli investitori una buona opportunità di comprare le azioni della compagnia ad un prezzo molto più allettante.

 

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