- Ottobre è storicamente il mese più volatile del mercato azionario statunitense
- L’attenzione del mercato si concentra sul report sull’occupazione non agricola, sull’IPC e sugli utili del terzo trimestre
- Preparatevi ad altre forti oscillazioni nelle prossime settimane
Le azioni di Wall Street sono crollate a settembre, mandando i principali indici a nuovi minimi di 52 settimane, tra i crescenti timori che i piani aggressivi della Federal Reserve sull’aumento dei tassi per combattere l’impennata dell’inflazione trascinino l’economia in recessione.
L’indice Nasdaq Composite, che pesa sul settore tecnologico, è sceso di circa il 9,1% nel corso del mese di settembre, mentre il S&P 500 e il Dow Jones sono scesi dell’8% e del 7,5%.
L’S&P è al quarto peggior inizio d’anno della sua storia, con un calo del 23,6% su base annua e circa il 25% rispetto alla chiusura record del 3 gennaio, soddisfacendo la definizione tecnica di mercato orso.
Il Nasdaq, che è crollato in un mercato orso all’inizio dell’anno, è sceso del 31,4% quest’anno e del 33,8% rispetto al massimo storico del 19 novembre 2021.
Il Dow è in calo del 19,6% su base annua e del 21% circa rispetto al massimo storico raggiunto all’inizio dell’anno.
Le mega-capitali tecnologiche sono state tra i peggiori performer, in quanto gli investitori hanno ridotto le aspettative di crescita futura, tenendo conto dell’aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione.
Su base annua, Apple (NASDAQ:AAPL) è scesa del 15,6%, Microsoft (NASDAQ:MSFT) è crollata del 28,3%, mentre Alphabet (NASDAQ:GOOGL) e Amazon (NASDAQ:AMZN) hanno perso rispettivamente il 30,9% e il 29,2%.
Ancora più allarmante le flessioni di Meta Platforms (NASDAQ:META), società madre di Facebook, che ha perso ben il 57,9%, di Netflix (NASDAQ:NFLX) che ha perso il 59,3% e di NVIDIA (NASDAQ:NVDA) che ha perso il 56,7%.
Dopo la fine di in settembre brutale, gli investitori dovrebbero prepararsi a nuove turbolenze in ottobre, che storicamente è un mese spaventoso per le azioni.
Molti dei più grandi crolli nella storia del mercato azionario si sono verificati durante il mese di ottobre, tra cui il “martedì nero” e il “giovedì nero” del 1929, il “lunedì nero” del 1987 e il peggiore crollo della crisi finanziaria del 2008.
Storicamente il mercato azionario ha registrato una volatilità ben superiore alla media nel mese di ottobre. Secondo una ricerca di LPL Financial, in ottobre l’S&P ha registrato più oscillazioni dell’1% o più grandi che in qualsiasi altro mese della storia, a partire dal 1950.
Alcuni hanno soprannominato questa stranezza del mercato “Effetto Ottobre”.
Scott Minerd, Chief Investment Officer di Guggenheim Securities, ha dichiarato di aspettarsi che i titoli scendano di un altro 20% entro la metà di ottobre, citando il legame tra il rapporto prezzo-utili e l’inflazione.
“Dovremmo assistere a un ulteriore calo del 20% dei titoli entro la metà di ottobre... se i dati storici stagionali hanno un significato”, ha dichiarato Minerd in un tweet.
Ottobre porterà con sé una marea di eventi che movimenteranno il mercato, il report sull’occupazione, l’IPC, nonché la stagione degli utili del terzo trimestre. Le attese per l’occupazione non agricola è di 250.000 unità, in rallentamento rispetto alla crescita di 315.000 unità di agosto. Gli analisti prevedono un aumento dell’IPC dell’8,1%, in calo rispetto all’8,3% di agosto.
La Fed ha già aumentato il tasso d’interesse di riferimento di 300 punti base quest’anno per cercare di riportare l’inflazione sotto controllo.
Gli investitori si preparano a quella che potrebbe essere la peggiore stagione dei bilanci degli ultimi due anni. Le grandi banche hanno dato il via alla stagione degli utili con JPMorgan Chase (NYSE:JPM) che presenterà il bilancio venerdì 14 ottobre, insieme a Citigroup (NYSE:C).
Gli utili del terzo trimestre dell’S&P 500 dovrebbero aumentare del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il che, se confermato, segnerebbe il più lento aumento su base annua dal terzo trimestre del 2020.
Tra i timori per il percorso dei tassi di interesse, le crescenti preoccupazioni per la recessione, l’accelerazione dell’inflazione, il rallentamento della crescita degli utili e la volatilità dei cambi, il Dow, l’S&P 500 e il Nasdaq sembrano destinati a rimanere sotto pressione nel mese di ottobre.
Nota: Al momento della scrittura, Jesse è short su S&P 500 e Nasdaq 100 tramite il ProShares Short S&P 500 ETF ed il ProShares Short QQQ ETF. Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente quelle dell’autore e non devono essere considerate come consigli di investimento.