🧐 L'aggiornamento di ottobre di ProPicks IA è appena uscito! Scopri quali titoli sono entrati nella listaScegli i titoli con l'IA

Recessione alle porte in Europa, ma i mercati vedono già la ripresa

Pubblicato 25.11.2022, 06:15

Ieri l’indice IFO di novembre, pari a 86,3 punti, è risultato maggiore delle aspettative (85 punti) e del dato di ottobre, pari a 84,5. L'indice sulle aspettative di business è migliorato a 80,0 punti, dai 75,9 punti precedenti (dato rivisto), mentre quello sulla situazione corrente è peggiorato da 94,2 a 93,8 punti.
 
Dopo le minute della FED, dove la maggior parte dei componenti del FOMC ha osservato che man mano che la politica monetaria si avvicina a un orientamento sufficientemente restrittivo per raggiungere gli obiettivi, diventerà opportuno rallentare il ritmo di aumento dell'intervallo obiettivo per il tasso dei fondi federali (lasciando intendere che al prossimo meeting del 14 dicembre il rialzo dei tassi sarà con tutta probabilità di 50 bp), ieri è stato il turno della BCE.
 
Secondo le minute, la BCE continuerà a normalizzare la politica monetaria contro l’inflazione il cui outlook, dicono i membri della Commissione, continua a peggiorare. La logica conseguenza è che una grande maggioranza del Consiglio ha appoggiato un rialzo di 75 bp nel prossimo meeting del 15 dicembre. Una minoranza si è detta invece favorevole ad un rialzo più contenuto di 50 bp. I membri del Consiglio hanno precisato che, nel caso in cui l’economia sprofondasse in una lunga e profonda recessione, non è da escludersi che la BCE si prenda una pausa.
 
Riteniamo che nel 2023 la recessione in Europa sia praticamente inevitabile, aumento di 50 bp o di 75 bp. Le ragioni sono diverse. Per cominciare la brutta proposta sul price cap del gas che potrebbe diventare presto concreta. A parte la dichiarata mancanza di unità dei paesi membri e le conseguenze politiche che da questa ne derivano, la sostanziale non azione sul vero problema della crescita dei prezzi, pone alla BCE un grande dilemma: accettare una lunga e profonda recessione pur di stroncare l’inflazione e quindi continuare ad alzare i tassi di interesse con vigore anche nel 2023, oppure accettare una decrescita più lenta dell’inflazione (che però erode inesorabilmente il potere d’acquisto dei salari), consentendo così una maggiore stabilità del PIL, dosando gli aumenti dei tassi?
 
Il problema è che la l’economia non è una scienza esatta e spesso si comporta come una grossa nave: nel momento in cui si spengono i motori la stessa continua ad avanzare e alla fine si ferma. Allo stesso modo, quando si accendono i motori, occorre del tempo prima di vederne il movimento. Più grossa è la nave, più tempo ci vuole, sperando che il mare non sia in tempesta.
 
L’azione della BCE sui tassi funziona solo sulla componente di inflazione derivante dalla domanda (il 50% circa) e non ha alcun effetto su quella derivante da costi (l’energia) e su quella importata (dollaro). Va de se quindi che sono i governi che devono, con rapidità, decisione e coesione, agire sulla componente costi. E per il momento non si può certo dire che questi siano stati rapidi, decisi e soprattutto coesi.
 
A sostenere che l’Europa deve prepararsi alla recessione è anche la direttrice del FMI, spiegando che gli effetti dell’aumento del costo dell’energia costeranno al vecchio continente almeno due trimestri di crescita negativa. Per dare un’idea dell’impatto congiunto della pandemia e della guerra sull’intera economia Europea, la Georgieva ha aggiunto che le stime pre-pandemia e le proiezioni attuali differiscono circa di 500 miliardi, sostenendo inoltre che il 2023 sarà decisamente più duro del 2022.
 
Nonostante questo, riteniamo che i mercati azionari, il cui andamento spesso tende ad anticipare la ripresa dell’economia, evidenzino in questo momento alcuni interessanti punti di forza. Rimaniamo convinti che le aziende europee rappresentino un'ottima opportunità, grazie soprattutto allo sviluppo del capitalismo responsabile. Vero asset che rende sostenibile l’attività delle imprese.
 
Come abbiamo avuto modo di dire, l’Europa è la culla dell'idea che profitti sostenibili e investimenti responsabili siano dinamiche che andranno sempre più rinforzandosi a vicenda e la recente agenda green condivisa dalla autorità europee ne rappresenta un esempio.
 
Ma non dimentichiamo che l’Europa ha anche avviato una vera e profonda rivoluzione digitale nel periodo pandemico, con investimenti destinati a produrre valore aggiunto nei prossimi anni.
 
I mercati azionari europei offrono a nostro avviso opportunità interessanti: il vecchio continente vanta per esempio alcune tra le migliori aziende del mondo valutate a prezzi estremamente attraenti. Crediamo che nonostante il clima di incertezza e instabilità che caratterizza il momento attuale, l’Europa offra comunque un buon margine di sicurezza.

Ultimi commenti

Prossimo articolo in arrivo...
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.