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Il mercato, dalla scorsa settimana, ha ripresentato quella volatilità tanto cara ai traders. Volatilità che si è mostrata in tutto il suo splendore sul CBOE Volatility Index e che ha guidato, probabilmente a causa delle scommesse al ribasso dei grandi gestori, il crollo dell’equity.
Le oscillazioni selvagge dell’azionario stanno proseguendo, basti pensare che gli indici di riferimento di Wall Street nelle ultime 48 ore ci hanno fatto vedere di tutto e di più.
Il fattore trainante, a nostro avviso, è l’allungo nel rendimento dei Titolo di Stato a 10 anni che ieri superava il 2,85%, recuperando dal 2,65% della sessione precedente.
A questo punto viene da chiedersi se i commenti dei membri del FOMC riusciranno a calmierare il mercato perché il timore che la Fed sia costretta ad accelerare il suo inasprimento della politica monetaria è concreto.
Il membro Fed John Williams (San Francisco), di solito considerato falco, ha cercato di agire in senso opposto dichiarando come la FED dovrebbe mantenere i tassi di crescita ad un ritmo "costante, graduale".
Ciò ha contribuito a far calare, leggermente, il rendimento del Future US 10-Anni T-Note.
Il dollaro ha sicuramente rimbalzato nelle ultime sedute, ma è ancora presto per parlare d’inversione. Di contro segnaliamo la grande performance dello yen giapponese e proprio il movimento sul cambio USD/JPY dei prossimi giorni potrebbe essere un indicatore del sentiment del mercato.
Ieri Wall Street chiudeva in ribasso un’altra sessione volatile: l’SP 500 -0.5% a 2682 punti.
Di contro sui mercati asiatici segnaliamo il Nikkei a + 1.1% favorito da un deprezzamento dello Yen, mentre i mercati europei sembrano voler seguire la chiusura americana di ieri. Per quanto riguarda le materie prime , il prezzo dell'XAU/USD ha perso $ 5, mentre il petrolio ha registrato una brusca flessione dopo il dato di ieri inerente le scorte di greggio.
La Bank of England è chiaramente l’obbiettivo principale di oggi (certamente la sterlina, ma anche il FTSE 100) oggi.
La decisione sui tassi avverrà alle ore 13, decisione che non prevede variazioni (+ 0,50%) né tanto meno cambiamenti nell’acquisto di asset.
I verbali dell’MPC dovrebbero mostrarci una votazione all’unanimità (9-0) a favore di tassi stabili, così come già accaduto il mese scorso, ma sarà interessante vedere se per caso si manifesterà qualche dissenso.
Siamo davanti al cosiddetto "Super Thursday", perché è atteso anche il Rapporto sull'inflazione trimestrale che rischia di influenzare in modo significativo le aspettative del mercato.
Oggi è anche il giorno del dato sulla variazione delle richieste di disoccupazione settimanale USA: 236.000 unità previste (in lieve aumento rispetto alle 230.000 del mese scorso).