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Risparmi pensionistici: 3 titoli da dividendo per spingere le entrate fisse

Pubblicato 11.08.2020, 12:06
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Non è mai troppo tardi per cominciare a risparmiare per la pensione. Se state cominciando ora ad investire per gli anni d’oro, la difficoltà maggiore che incontrerete è come costruire un portafoglio che sia sufficientemente di supporto una volta in pensione.

Nell’ultimo decennio, i tassi di interesse sono rimasti bassi, il che ha impedito ai risparmiatori di avere opportunità di investimento a basso rischio. Il rendimento dei Buoni del Tesoro USA a 10 anni, ad esempio, è inferiore all’1% in questi giorni.

La realtà in questo ambiente di tassi perpetuamente bassi è che i pensionati hanno bisogno che una bella fetta del loro portafoglio sia legato a dei titoli azionari per guadagnare ritorni totali più alti. Gli investitori conservatori che non vogliono aggiungere troppo rischio ai propri portafogli dovranno identificare titoli di buona qualità che siano in grado di riprendersi dai ribassi e che continuino a fornire entrate regolari.

Abbiamo selezionato tre titoli da dividendo che vale la pena prendere in considerazione e che, in passato, hanno superato l’inflazione e fornito dei ragionevoli ritorni sul lungo termine.

1. Verizon Communications

Gli operatori di telecomunicazione sono affidabili generatori di entrate per i pensionati. Non importa la direzione dell’economia, le connessioni internet e wireless probabilmente saranno le ultime cose che i consumatori elimineranno dalla loro lista dei prodotti necessari. Questa prevedibilità e questa fedeltà ne aumentano l’appeal per gli investitori a lungo termine.

In questo settore, Verizon Communications (NYSE:VZ) è un’ottima scelta per i pensionati. La compagnia è solita ricompensare gli investitori con i dividendi, che sono in aumento dal 2007. L’anno scorso ha alzato il dividendo trimestrale del 2%, portando il payout trimestrale a 0,615 dollari ad azione.

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VZ Weekly TTM

Grafico settimanale VZ sui 12 mesi precedenti (TTM)

Al prezzo attuale di 58,99 dollari alla chiusura di ieri, il rendimento annuo è pari a circa il 4,2%.

Le compagnie di telecomunicazioni possono anche non offrire enormi guadagni come quelli dei titoli tech, più volatili, ma il rischio di ribasso in tempi di difficoltà è limitato.

Come per altre compagnie in tutti i settori, la pandemia di coronavirus e la chiusura dell’economia USA hanno aggiunto un livello di incertezza per Verizon. Tuttavia, ci sono motivi per aspettarsi che Verizon sarà una delle compagnie che supererà la tempesta meglio della maggior parte delle altre.

Anziché gonfiare il suo bilancio con mega-accordi, Verizon si sta concentrando sul miglioramento della sua infrastruttura. La compagnia ha evitato di entrare nel mondo degli acquisti del “grande intrattenimento” come hanno fatto invece i suoi rivali, ad esempio AT&T (NYSE:T).

2. Target

La principale preoccupazione a cui pensare quando si sceglie un titolo da dividendo con cui ottenere delle entrate pensionistiche è capire se la compagnia sia in grado di produrre flussi di cassa forti quando l’economia soffre e i consumatori limitano le proprie spese.

Da questo punto di vista, uno dei maggiori distributori USA, Target (NYSE:TGT), è un’ottima scelta. La sua grande rete di negozi, la forte influenza sui fornitori ed il rapido miglioramento delle vendite online lo rendono un rifugio.

TGT Weekly TTM

Grafico settimanale TGT sui 12 mesi precedenti (TTM)

La prova più evidente di questa forza si è vista nei primi mesi della pandemia di COVID-19, quando milioni di americani hanno fatto scorta di prodotti alimentari e per la casa. Durante quel periodo, le vendite digitali di Target sono schizzate di ben il 141%, con il distributore con sede a Minneapolis che ha soddisfatto le necessità dei clienti per qualunque cosa, dai cibi per la dispensa ai vestiti per bambini.

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Nel trimestre terminato il 2 maggio, le vendite su base comparabile di Target sono balzate del 10,8% dall’anno scorso, trainate dall’e-commerce. Le vendite digitali sono accelerate nel trimestre, con un’impennata del 282% solo nel mese di aprile. Inoltre, più di 5 milioni di clienti hanno fatto acquisti su Target.com per la prima volta.

A giugno Target ha alzato il dividendo trimestrale a 0,68 dollari ad azione, per il 49esimo anno di fila. Con un dividendo del 2,2%, al prezzo di chiusura di ieri di 132,94 dollari, la compagnia offre agli investitori rendimento e promessa di crescita.

3. Duke Energy

Le compagnie di servizi di energia e gas sono tra le scelte migliori per i pensionati, data la loro tendenza ad aumentare costantemente i dividendi. In questo settore, Duke Energy (NYSE:DUK) è un’opzione allettante. Tramite le sue attività diversificate di energia, gas ed immagazzinamento, l’azienda ha in programma di registrare una crescita del dividendo annuo compresa tra il 4% e il 6%.

DUK Weekly TTM

Grafico settimanale DUK sui 12 mesi precedenti (TTM)

La compagnia è ben posizionata per ricompensare gli investitori a lungo termine in seguito all’importante ristrutturazione del suo portafoglio degli ultimi anni. Questa riorganizzazione ha compreso la vendita degli asset di energia basata sul carbone e delle attività estere, l’acquisto di un servizio di gas naturale e l’espansione della sua portata per quanto riguarda le energie rinnovabili.

Possedere il titolo di Duke ha senso per i pensionati perché i business model regolati della compagnia rendono prevedibili i suoi flussi di cassa, il che significa che ci sono pochi rischi di sorprese negative. La compagnia ha un piano di sviluppo da 37 miliardi di dollari fino al 2022 per supportare la crescita del suo dividendo a prova di inflazione.

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L’ultimo report sugli utili, pubblicato ieri, ha mostrato inoltre che la compagnia sta superando abbastanza bene il downturn innescato dalla pandemia.

“Malgrado le sfide presentate dal primo semestre del 2020, abbiamo dimostrato resilienza ed agilità, pubblicando solidi risultati del secondo trimestre ed avviandoci a rispettare gli impegni finanziari del 2020”, ha dichiarato Lynn Good, presidente ed amministratore delegato di Duke Energy.

Con un rendimento annuo del dividendo pari al 4,46%, il titolo paga un dividendo trimestrale di 0,965 dollari ad azione. Ieri ha chiuso a 84,76 dollari.

 

Ultimi commenti

Grazie Haris, come sempre ottime analisi.
Credo che solo le aziende brasiliane non prevedano la doppia tassazione. Grazie a vecchi accordi col governo italiano. Non so se la cosa è ancora valida. Qualche esperto di Brasile può confermare?
Ciao, non è che la doppia tassazione non sia prevista, semplicemente i dividendi in Brasile non sono tassati.
un articolo simile può aver americano. Un investitore italiano, che dovesse "cassettare" i titoli indicati dovrebbe fare i conti con la doppia tassazione del dividendo e soprattutto del rischio cambio, che sul lunghissimo periodo può fare tutta la differenza del mondo (in guadagno e in perdita).
Si purtroppo bisogna sempre calcolare che queste ottime analisi di Haris, sono fatte per gli investitori statunitensi, quindi con semplice tassazzione
spesso sono articoli tradotti, come questo
Che servono solo SE sei in USA se invece sei nei paese di BENGODI specifico (per clandestini) allora non servono a molto
Una buona regola per i piccoli risparmiatori :1)Fate il contrario di quello che dicono gli analisti2) investire su titoli europei3) il grosso su indici di settore4) studiare le basi di economia aziendale per capire i bilanci
Europei? O si investe nel DAX, o si investe nelle multinazionali (e il cambio è incluso nei bilanci e nel prezzo) o si sceglie tra una manciata di buone realtà.La stragrande maggioranza delle aziende europee è inadatta ai cassettisti che “cercano di arrotondare”.
i titoli europei.. bella schifezza
Grazie Haris come sempre, articoli molto intetessanti saluti
Dipende, se si cerca la percentuale maggiore da dividendo sicuramente meglio i titoli italiani, se si cerca la bontà del titolo e la sua forza sicuramente meglio USA, accollandoci ovviamente la doppia tassazione.Io personalmente tutti i titoli da dividendo che ho sono USA
Sui dividendi credo parliamo di lordo. Se togliamo la tassazione in usa e quella in Italia arriviamo, al netto, quasi al 40% in meno.
Bisognerebbe informarsi presso la banca perchè in certi casi e per certi titoli si può recuperare qualcosa con unapposita dichiarazione .É comunque una grande seccatura!
No. È sempre 26% per noi italiani
l’italia ti fa pagare il 26%.Il paese estero ti fa pagare il 15%. E si, c’è la possibilità di recuperare la tassazione estera (15%) ma sostituendola ad una tassa “una tantum”. A meno che abbiate milioni di azioni, non conviene.
Si peccato che a tutti i dividendi dei titoli azionari esteri (per ovvi motivi) viene applicata la doppia tassazione...(avete dimenticato un particolare da nulla proprio....)
Peccato mi aveva quasi convinto
Grazie
grazie. articoli sempre equilibrati e utili
Consiglio DHT dividendo da 0,48 cent ad azione!! Utili appena pubblicati molto buoni e prezzo sottovalutato, Tp minimo 8$, dividendo verrà pagato il 26 agosto!
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