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Le azioni USA battono nuovi record

Pubblicato 17.01.2020, 12:19
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Le azioni USA hanno continuato ad avanzare in territori inesplorati dopo che i dati incoraggianti sulle vendite al dettaglio e i solidi utili delle banche nel quarto trimestre hanno ulteriormente alimentato gli acquisti di azioni americane. In avvio di seduta, l’S&P 500 (+0,84%) è balzato sopra la soglia dei 3300 punti, guadagnando esponenzialmente in chiusura. I titoli tecnologici hanno registrato i rialzi maggiori, ma tutti i comparti si sono mossi con il segno più. Il Nasdaq ha chiuso in rialzo dell’1,06%.

I mercati asiatici hanno proseguito sulla scia positiva della seduta USA, in seguito al balzo inaspettato della produzione industriale e delle immobilizzazioni materiali in Cina. A dicembre la produzione in Cina è aumentata del 6,9% su base annua, rispetto al 5,9% previsto dagli analisti e al 6,2% registrato il mese precedente. Nello stesso periodo, le vendite al dettaglio sono rimaste invariate all’8%, invece di rallentare al 7,9% come previsto da un sondaggio. Infine, nel quarto trimestre il PIL cinese è cresciuto del 6%, rispettando le stime generali.

Il Nikkei (+0,45%) e l’ASX 200 (+0,32) hanno guadagnato, invece a Shanghai le azioni hanno annaspato, perché i solidi dati economici hanno sollevato preoccupazioni su una potenziale riduzione degli stimoli per sostenere la crescita da parte della banca centrale cinese (People’s Bank of China, PBoC).

I future su FTSE (+0,25%) e DAX (+0,50%) hanno guadagnato, segnalando un avvio positivo in Europa dopo la seduta di fiacca di giovedì.

Il supporto a $1550 per l’oro continua a valere, perché gli investitori hanno preferito continuare a proteggersi contro l’eventuale inversione che potrebbe colpire le azioni USA dopo il notevole aumento di questa settimana.

Il rendimento dei titoli del Tesoro USA è salito sulla scia della notizia che gli USA inizieranno a emettere bond ventennali per finanziare il debito che sta esplodendo. Il rendimento dei titoli USA decennali è salito al massimo da tre giorni, mentre l’indice del dollaro USA rimbalzava dopo aver toccato il minimo da sei sedute. Nella seduta di contrattazioni overnight, il biglietto verde si è ripreso contro gran parte delle valute G10, fatta eccezione per il kiwi, dopo che le vendite di abitazioni in Nuova Zelanda sono balzate del 12% a dicembre, frenando le attese di un taglio del tasso dalla banca centrale (Reserve Bank of New Zealand, RBNZ) nell’anno in corso. Il PMI manifatturiero è pero sceso sotto i 50 punti, segnalando una contrazione delle attività a dicembre.

Il cable è avanzato a 1,3080 sull’indebolimento del dollaro USA, anche se il calo dell’inflazione dei prezzi al consumo ha fornito una motivazione forte per intervenire quanto prima con un abbassamento dei tassi d’interesse nel Regno Unito. Il dato sulle vendite al dettaglio in uscita oggi potrebbe mostrare un aumento significativo a dicembre e dare un’ulteriore spinta alla sterlina. Tuttavia, considerando le attese di una netta svolta accomodante dalla Banca d’Inghilterra (Bank of England, BoE), uno strappo sopra la soglia a 1,31 dovrebbe incontrare offerte solide. L’attività dei future MPC SONIA suggerisce che le probabilità di un taglio di 25 punti base alla riunione della BoE del 30 gennaio sono salite al 60%.

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