Buongiorno ai lettori di Investing.com.
Oggi non possiamo che cominciare dalla Brexit, perché l'incertezza che si è venuta a creare è incredibile. Al momento abbiamo una serie di potenziali scenari che potrebbero rivelarsi quasi impossibili da prevedere. Quel che possiamo osservare, invece, è la vendita della sterlina in attesa che qualcosa possa scatenare eventuali acquisti. I rendimenti dei gilt britannici in drastico calo non stanno certo aiutando e tutto lascia presagire ulteriori ribassi.
A proposito, Theresa May ha ceduto alle pressioni interne che circondano gli elementi apparentemente inaccettabili dell'accordo con l’Unione Europea . Il rimandare il voto servirà alla Premier Britannica per ripresentarsi nelle alte stanze europee alla ricerca di altre concessioni. Se ciò accadesse sarebbe sicuramente un successo, ma stante alle dichiarazioni provenienti da più parti potrebbe rivelarsi un vano tentativo.
Wall Street, nel frattempo, continua a sperimentare una volatilità elevata con oscillazioni intraday selvagge. Il risultato? Lo S&P 500 ha chiuso la giornata di ieri a + 0,2%, ovvero 2638 punti, guadagni – risicati – restituiti dai future con l’apertura della sessione europea. Anche i mercati asiatici sono stati misti, con il Nikkei -0,3% ma lo Shanghai Composite + 0,2%. L’Europa, dopo una partenza incerta, hanno iniziato a ripegare. Sul Forex c’è poca direzionalità, eccezion fatta ovviamente per la sterlina al ribasso, per quanto riguarda le prime permane il rimbalzo dell’oro mentre il petrolio perde quota dopo il rimbalzo di venerdì scorso.
Anche oggi, passando al calendario economico, il Regno Unito sarà sotto la lente d’ingrandimento causa dati sul mercato del lavoro. La disoccupazione dovrebbe rimanere al 4,1% (4,1% a settembre) così come non dovrebbero subire cambiamenti i salari: + 3,0% (+ 3,0% a settembre). Il sentimento economico tedesco ZEW delle ore 11 dovrebbe scendere a -25,0 (da -24,3 di novembre). Nel pomeriggio spazio alla prima variante dell’inflazione degli Stati Uniti con il PPI che dovrebbe mostrare un calo: + 2,5%, dal + 2,9% di ottobre. Il PPI core dovrebbe restare al + 2,6% (+ 2,6% ad ottobre).