🚀 I rialzi di maggio: l'AI li ha anticipati: PRFT+55% in soli 16 giorni! I valori di giugno sono in arrivo.Vedi lista

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Pubblicato 04.03.2024, 08:50
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Se aggiungi poco al poco, ma lo farai di frequente, presto il poco diventerà molto” (Esiodo)

 



La settimana del Bitcoin. La criptovaluta ha guadagnato oltre il 20% in 5 sedute portando il guadagno da inizio anno a +47%, +177% a 1 anno. Anche gli ETF nati dopo l’approvazione della SEC festeggiano, l’iShares Bitcoin di Blackrock, è sui massimi storici. In deciso rialzo anche il gas, naturale in Usa e TTF in Europa, rispettivamente +14% e +12%. Un rimbalzo dai minimi ma che riflette anche il perdurate di tensioni a livello geopolitico. Il Baltic Dy Index ha fatto un balzo del 20% in una settimana, +50% in un mese facendo temere per un ritorno dell’inflazione. Aspettativa che frena l’inversione della politica monetaria da parte della Bce. Gli ultimi dati nell’eurozona sono stati inferiori alle attese, proiettando un livello molto prossimo al target del 2% indicato dalla Banca Centrale ma il ritmo è ancora troppo lento e le minacce sono tutte presenti. Non ultimo Putin che in un messaggio alla nazione ha paventato l’uso delle armi nucleari in caso di intervento della Nato a sostegno di Kiev. In ripresa anche l’Eua, ovvero il contratto che misura le emissioni di Co2 in Europa, termometro delle prospettive del livello di produzione manifatturiera ovvero dell’andamento del ciclo economico. La settimana macroeconomica prevede oggi alle 10:00 la diffusione del Pil italiano nel quarto trimestre 2023: atteso un aumento del 0,5% rispetto al +0,1% della rilevazione precedente. Nel pomeriggio alle 15:45 altri due dati rilevanti Statunitensi: l’indice dei direttori agli acquisti del settore terziario a febbraio e l’indice ISM non manifatturiero a febbraio. Da martedi pomeriggio i market mover della settimana ovvero i dati sul mercato del lavoro in Usa, il discorso del Presidente della Fed Jerome Powell e la riunone della BCE.

La stagione delle small cap sta per iniziare? 
Attenzione a RETI e Spindox

 


Le small cap hanno registrato performance inferiori alle large cap nel 2023, ma se i timori di recessione nel 2024 dovessero sparire le prospettive per un loro recupero diventerebbero più concrete. Si tratta di uno dei temi di investimento più seguito dagli operatori alla ricerca di spunti dopo il rally dell’intelligenza artificiale e dei titoli finanziari che hanno dominato la scena negli ultimi 18 mesi. Grazie alla spinta delle bue chip Piazza Affari è tornata sui massimi da 16 anni, sebbene sia ancora molto distante dai massimi storici. Per raggiungere questo obiettivo sarà necessaria anche la spinta delle società a medio piccola capitalizzazione che riflettono l’andamento dell’economia reale. Secondo un report di AcomeA il rapporto indebitamento netto sul margine operativo lordo delle Small Cap è pari a 1,6 volte, rispetto alle 2,6 volte del listino principale. In base a questi risultati le small cap non dovrebbero avere problemi a “resistere” anche nell’ipotesi di un ritardo nell’inversione di tendenza della politica monetaria. Se infatti a gennaio la prima manovra sui tassi era attesa per l’inizio della primavera, ora viene nel mese di giugno. In questa prospettiva attenzione alla stagione dei risultati di bilancio che è appena iniziata. Venerdì scorso RETI e Spindox, due società oggetto di copertura da parte dell’ufficio studi di Integrae SIM, hanno riportato risultati estremamente positivi con fatturato ed Ebitda in crescita a doppia cifra e una decisa riduzione dell’indebitamento. Flusso di notizie che favorirà una riscoperta di questi titoli da parte del mercato.

 


Tanto Valore nel BTP ma…

Si è chiusa venerdì la prima tranche di emissione del BTP Valore. Il titolo di Stato riservato al pubblico retail durata 6 anni e che paga cedola trimestrale. Alla chiusura dell’Offerta il Ministero del Tesoro (Mef) ha confermato i tassi minimi garantiti al 3,25% per i primi tre anni e al 4% dal quarto in poi (meccanismo di Step-Up). In termini di raccolta nell’ultima giornata gli ordini hanno sfiorato €1,4 miliardi di euro, per un totale di €18,3 miliardi, battendo così anche l’emissione di giugno 2023, ferma a 18,2 miliardi. Si è trattato della più grande emissione del Tesoro dedicata esclusivamente al pubblico retail. In passato c’era stato un Btp Italia, titolo legato all’inflazione, che aveva raccolto €22 miliardi, ma in quel caso oltre €8 miliardi erano stati assegnati agli investitori istituzionali, che hanno invece potuto partecipare all’offerta del Btp Valore. Un segnale di fiducia degli italiani verso la sostenibilità del debito pubblico che abbassa anche la dipendenza del nostro Paese dai finanziatori esteri e quindi il livello di rischio ma nello stesso tempo un drenaggio di liquidità dai conti correnti a favore di rendite finanziarie piuttosto che a favore dell’economia reale. In una sola emissione infatti sono state mobilitate più risorse che l’intera capitalizzazione del listino Euronext (EPA:ENX) Growth Milan dedicato alle Pmi ad alto potenziale di crescita. Se i privati sono così propensi a investire la propria liquidità in Italia, sarebbe opportuno che lo Stato emettesse anche strumenti finanziari in grado di indirizzare tali risorse verso le imprese quotate rafforzandone il capitale e di conseguenza l’economia del Paese.

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