Buongiorno ai Lettori di Investing.com,
dopo il recente scossone del sentiment – innescato essenzialmente dalle vicende politiche nostrane iberiche e dalla guerra delle tariffe – i mercati finanziari si mostrano un po’ più stabili in questo inizio settimana.
Ridotto il rischio contagio “Italia”, la corsa agli asset rifugio si è arrestata, almeno per ora.
Il brusco calo dei rendimenti dei Treasury, con un rimbalzo del decennale in area 2,76%, ha riguadagnato oltre 15 punti base superando il 2,91%.
Anche lo yen giapponese e l'XAU/USD sono in sofferenza, mentre l'appetito per il rischio azionario riprende a crescere.
La volatilità del VIX è calata nuovamente venerdì (grazie ai solidissimi Non-Farm Payrolls) e i mercati azionari sembrano orientati verso un interessante progressione rialzista.
Va detto però che le prospettive del mercato a breve termine rimangono incerte anche perché il sospiro di sollievo per la politica italiana è controbilanciato dall'incertezza sulle relazioni tra gli Stati Uniti ei suoi principali partner commerciali.
Le tensioni tra Stati Uniti e Cina non sono state ancora risolte, mentre nel G7 del weekend si è discusso della prospettiva di un'imminente guerra commerciale in quanto gli Stati Uniti sarebbero pronti a imporre tariffe ad alleati come Canada e Europa.
Ciò per dire che si deve star pronti a nuove ingerenze di questa natura, pronti ad analizzare i grafici giornalmente ed eventualmente a cambiare idea rapidamente.
Wall Street ha chiuso in forte rialzo venerdì scorso, ovviamente sulla scia del rapporto sui salari con l’SP 500 + 1,1% a 2734 punti, mentre i mercati asiatici hanno risposto bene col Nikkei + 1,4%.
Gli indici europei in queste prime ore sembrano aver voglia di salire, nel Forex è migliorata la propensione al rischio con lo Yen nuovamente in indebolimento, ma anche il Dollaro perde un po’ su tutti i fronti.
Con i rendimenti obbligazionari in rialzo, sarà interessante vedere quanto durerà questa debolezza relativa del dollaro.
Sulle materie prime l’XAU/USD ha perso ulteriormente un dollaro, mentre il Future Petrolio Greggio WTI sta ancora una volta lottando per tenere le attuali quotazioni dopo che il conteggio degli impianti USA è aumentato di altri due impianti balzando a 861.
Per quanto riguarda la giornata odierna, il calendario economico sarà soft.
Avremo il PMI delle costruzioni nel Regno Unito alle ore 10:30 che dovrebbe calare a 52,0 (52,5 il mese scorso).
Ricordiamo che le costruzioni rappresentano circa il 7% dell'economia del Regno Unito, ma va detto che i dati hanno visto alcuni errori di calcolo importanti negli ultimi mesi, rendendone difficile la previsione.
Gli ordini di fabbrica statunitensi delle ore 16 dovrebbero scendere di -0,5% sul mese (+ 1,6% il mese scorso).