Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
La reazione del mercato a una conclusione del vertice del G7 non proprio amichevole (duro scontro tra Trump e Trudeau) in realtà ha prodotto una reazione sui mercati del tutto inaspettata.
Nonostante gli USA si stiano isolando dal resto del G7, la sessione asiatica ha evidenziato una certa propensione al rischio.
Nel forex, ad esempio, lo yen e il franco svizzero stanno sottoperformando tutte le major, l'euro sta rimbalzando e le valute legate alle materie prime stanno reggendo bene.
L'unica vera eccezione è la sottoperformance del dollaro canadese.
Justin Trudeau ha assorbito gran parte delle provocazioni del Presidente Trump ma la situazione non promette nulla di buono: un accordo amichevole sul NAFTA sembra ormai una chimera.
Anche altre asset class stanno dando buone risposte, le obbligazioni ci mostrano rendimenti più alti e l’azionario sembra voler spingere al rialzo.
Attenzione però, perché l’evento geopolitico che più guiderà la propensione al rischio sarà il summit tra Trump e Kim di martedì.
Gli operatori potrebbero decidere di attendere, ma potrebbero anche puntare al rialzo ipotizzando una conclusione positiva (sappiamo come il mercato sconti tutto prima).
Wall Street ha terminato la giornata di venerdì con guadagni discreti (SP 500 +0,3%), i mercati asiatici hanno seguito la scia ( Nikkei + 0,5%) e gli europei sono in territorio positivo (il nostro Mib è il migliore, almeno per il momento).
Sul fronte materie prime continua la mancanza di direzionalità dell’oro, mentre il petrolio perde ancora qualcosa.
Il calendario macroeconomico ci proporrà un avvio soft, gli unici dati importanti verranno rilasciati al mattino: la produzione industriale UK del mese di aprile delle ore 10:30 dovrebbe mostrarci una crescita mensile di + 0,2%, mentre la proiezione annuale dovrebbe scendere leggermente ovvero + 2,7% da + 2,9%.