Domenica gli elettori svizzeri hanno respinto in massa, con quasi il 60% dei voti, la riforma sulla tassazione delle imprese proposta dal governo.
La riforma fiscale mirava a far rimanere la Svizzera attraente dal punto di vista fiscale per le multinazionali e le holding finanziarie.
La soluzione proposta dal governo non ha convinto gli svizzeri e costringe il governo a pensare ad un’altra soluzione.
Il governo non ha fretta di trovare un’alternativa, visto che l’attuale regime fiscale speciale sarà abolito solo nel 2019.
Gli investitori non hanno accolto favorevolmente la notizia; l’azionario elvetico ha aperto la settimana in calo, perché la bocciatura della riforma getta un’ombra sulle prospettive economiche del paese.
La Svizzera, infatti, ha molto da perdere, perché molti cantoni fondano i loro modelli economici proprio su questi vantaggi fiscali.
L’indice SMI lunedì si muove in territorio negativo, mentre tutti gli altri indici azionari europei sono positivi.
Sebbene si tratti di un grave svantaggio per l’economia svizzera, crediamo che sia un po’ prematuro lanciare un allarme, perché il governo ha ancora tempo di elaborare un piano B. Per rimettere le cose a posto, dovrà presentare una soluzione più equilibrata. Stamattina la coppia EUR/CHF è rimasta stabile intorno a 1,0670. Gli investitori non sono ancora pronti a spostarsi dalle valute considerate rifugi sicuri, ciò significa che il mercato crede che il paese troverà una soluzione sostenibile che soddisferà sia le imprese, sia i contribuenti.