Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
I mercati sembra si stiano concedendo un attimo di riflessione, soprattutto perché si ha la sensazione che i colloqui tra Stati Uniti e Cina – in corso – possano catalizzare l’attenzione degli operatori un po’ come accaduto nel recente passato.
Un passato durante il quale le news hanno sicuramente prevalso su svariati aspetti macroeconomici e di fondamentali, pertanto si dovrà prestare molta attenzione alle varie agenzie di stampa e agli eventuali tweet di Trump.
Va detto che continuano ad arrivare indiscrezioni secondo le quali i colloqui sembrano progredire in modo abbastanza costruttivo.
Nel frattempo i rendimenti dei titoli di Stato hanno rallentato un po’, con il 10 anni che resta al di sopra del 3,1%, ciò ha determinato una lieve perdita dell’azionario.
C’è chi pensa che il Dollaro possa ormai consolidarsi sugli attuali livelli per poi proseguire al rialzo, abbandonando definitivamente il trend ribassista, ma in tal senso gli operatori appaiono ben più cauti.
Non dimentichiamoci, poi, che i differenziali di rendimento sono ancora un fattore chiave del pilotare le mosse del dollaro (si veda la correlazione del Tresury USA / JGB con Dollar / Yen).
Wall Street, come dicevamo, ha chiuso leggermente in negativo con l’SP 500 -0,1% a 2720 punti, ma i future sono cresciuti dello 0,2% e questo ha contribuito (oltre all’inflazione nipponica sotto le attese) a guidare il Nikkei + 0,4%.
L’Europa continua a lanciare segni di forza, anche se stamane sembra perdere un po’ di smalto.
Sul forex non s’intravedono movimenti eclatanti se non qualche piccolo tentennamento del Dollaro – normale consolidamento – e soprattutto una debolezza dello Yen dettata come detto da un inflazione per nulla incoraggiante.
Sul fronte materie prime i tori dell’XAU/USD stanno ancora lottando per arrestare la discesa, mentre il Future Petrolio Greggio WTI si concede un attimo di pausa.
Sul fronte macro economico il calendario proporrà la bilancia commerciale dell'Eurozona relativa al mese di marzo ma l’appuntamento più importante sarà quello delle ore 14:30 con l’inflazione del Canada (il tasso nominale su base annua dovrebbe rimanere al 2,3%) e le vendite al dettaglio canadesi (attese in calo dallo 0.4% allo 0.3% su base mensile).