Market Brief
Come ampiamente previsto, la Federal Reserve ha deciso di mantenere invariato allo 0,25% il tasso sui fondi. Janet Yellen, la presidente della Fed, ha detto che il Comitato vuole vedere altri miglioramenti sul mercato del lavoro e sentirsi ragionevolmente sicuro che l’inflazione raggiungerà l’obiettivo del 2% nel medio termine prima di iniziare ad aumentare il tasso sui fondi federali. La Fed ha anche abbassato le previsioni sulla crescita del PIL, fra l’1,8% e il 2% rispetto alla forchetta 2,3%-2,7% di marzo. Durante la conferenza stampa, Janet Yellen ha ripetuto che la politica dipenderà dai dati e che le “condizioni economiche dovrebbero evolversi in maniera tale da garantire solo aumenti graduali del tasso obiettivo sui fondi federali”. I grafici delle proiezioni sui tassi dei membri (dots) mostrano che i funzionari delle Fed hanno abbassato le loro previsioni sui tassi sui fondi federali per il 2015 e 2016. I toni relativamente accomodanti hanno innescato brusche vendite di USD e l’indice del dollaro ha ceduto l’1%, scendendo a 94,10. L’EUR/USD ha guadagnato quasi un centesimo, testando la resistenza a 1,1350/1,14. Sul lato discendente, il supporto più vicino staziona a 1,1105 (38,2% di Fibonacci sul rally di aprile-maggio). Wall Street festeggia il comunicato accomodante con l’S&P a +0,20%, il Nasdaq a +0,19% e il Dow Jones a +0,18%.
Il dollaro neozelandese ieri è stato venduto massicciamente dopo che il PIL del primo trimestre ha sorpreso in considerevole ribasso; l’economia è cresciuta “solo” del 2,6% t/t rispetto al 3,1% delle previsioni medie. L’economia neozelandese ha sofferto soprattutto per il calo della produzione di latte – dovuta alla flessione dei prezzi dei prodotti caseari – che ha generato una contrazione del 2,3% dell’industria agroalimentare nel primo trimestre. Il settore estrattivo è stato colpito pesantemente dal calo dei prezzi delle materie prime, dalla flessione delle attività di esplorazione e dell’estrazione di petrolio e gas, l’industria si è contratta del 7,8%. Poiché non si prospetta una ripresa nel settore caseario e vista la fiacchezza dell’industria mineraria, riteniamo che siano aumentate significativamente le probabilità di un taglio del tasso alla riunione della RBNZ di luglio. Il dollaro neozelandese ha ceduto l’1,30% contro il dollaro e l’1,15% contro l’AUD.
Prevediamo che, in Svizzera, la BNS manterrà la politica monetaria invariata nonostante la contrazione dell’economia. La coppia EUR/CHF nella notte si è mossa lateralmente e al momento scambia a 1,0465. Ieri sera c’è stata un’accelerazione della flessione dell’USD/CHF, che ora si dirige verso il prossimo obiettivo a 0,9073 (minimo del 7 maggio).
Sul fronte azionario, le azioni asiatiche sono oggetto di vendite massicce, con il Nikkei a -1,13%, il Composite di Shanghai a -3,67%, l’Hang Seng a -0,36% e l’ASX/S&P a -1,26%. In Europa, in vista della riunione dell’Eurogruppo, i listini azionari hanno aperto in ribasso, il Footsie a -0,35%, il DAX a -0,44$ e l’SMI a -0,60%.
Oggi gli operatori monitoreranno la decisione sul tasso della BNS; il tasso sui depositi della Norges Bank; le vendite al dettaglio nel Regno Unito; l’IPC, le richieste iniziali di disoccupazione, l’indice di Bloomberg sul comfort dei consumatori e l’indice predittivo negli USA.
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd