- Le società che rappresentano quasi metà dell’S&P 500 pubblicheranno gli utili questa settimana
- Gli investitori attendono le loro importanti previsioni
- Il greggio oscilla intorno ai livelli del 2014
Nonostante i successi di quasi l’84% delle compagnie che ha già riportato i risultati in questa stagione degli utili, gli investitori restano ansiosi di vedere la raffica delle pubblicazioni di questa settimana, che comprenderà i report di alcune delle maggiori società tech USA.
Queste mega-cap, comprese Apple (NASDAQ:AAPL), Microsoft (NASDAQ:MSFT), Amazon (NASDAQ:AMZN), Facebook (NASDAQ:FB) ed Alphabet (NASDAQ:GOOGL) (note collettivamente come FAAMG), sono state parte della forza alla base del mercato azionario rialzista degli ultimi anni.
L’espansione delle big tech può continuare?
Le big tech continueranno a registrare una crescita, nonostante le pressioni dei problemi delle filiere, dell’aumento delle regolamentazioni governative e del rialzo dei rendimenti dei Treasury?
I trader dovranno rapidamente prendere posizione questa settimana, quando i colossi del tech, AAPL, MSFT, GOOGL, AMZN e FB, pubblicheranno i dati trimestrali. Queste cinque compagnie da sole rappresentano oltre il 22% dell’S&P 500 per peso, il che significa che questo quintetto ha un’influenza enorme sull’indice di riferimento.
Goldman Sachs riporta anche che queste aziende rappresentano il 46% del valore di mercato dell’SPX. Immaginiamo che gli investitori ora si stiano chiedendo se l’S&P 500 possa riprendere il suo rally da record a novembre.
Finora, ad ottobre, è balzato del 5,5%. Tuttavia, ha perso il 4,8% del valore a settembre, il calo mensile maggiore dal bottom del marzo 2020, quando la peggiore emergenza sanitaria globale in un secolo ha pesato sui mercati di tutto il mondo.
Ci aspettiamo che gli investitori si focalizzino sulle previsioni di questi colossi del tech. Società come Netflix (NASDAQ:NFLX), che ha battuto le stime sugli utili ma non ha fornito previsioni, lanciando avvertimenti piuttosto che dare la colpa all’inflazione, sono andate spietatamente in sell-off. Inoltre, la carenza globale di chip resta una persistente e grande preoccupazione, sia per le società che per i loro investitori. Aspettiamoci di sentirne parlare da queste aziende durante la settimana.
Aumentano i timori per l’inflazione
Venerdì, i titoli azionari USA sono andati in sell-off dopo che il presidente della Fed Jerome Powell ha espresso ulteriore apprensione per l’inflazione ed ha dichiarato che la banca centrale USA dovrebbe cominciare a ridurre gli acquisti di asset, anche se ancora non parla di aumenti dei tassi. Powell ha affermato che la Federal Reserve sta seguendo da vicino le pressioni sui prezzi e che gestirà di conseguenza la politica monetaria.
L’indice NASDAQ 100 legato al settore tech scende dello 0,9%, con una performance inferiore rispetto agli altri grandi indici USA. Al contrario, il Dow Jones mega cap, che comprende titoli value blue-chip, è stato l’unico riferimento in verde, con +0,2% in chiusura della settimana.
È un chiaro esempio di come i value superino i growth in termini di performance per via dell’aumento dell’inflazione. Rispecchia l’idea che l’aumento dei rendimenti dei Treasury offra lo stesso paradigma.
I rendimenti dei Treasury, compresi i decennali, sono crollati venerdì per la prima volta in otto giorni.
Il dollaro è sceso per la seconda settimana, ma sembra aver trovato supporto in chiusura della settimana.
Da un punto di vista tecnico, si tratta di una mossa di ritorno, che testa la linea del collo di un enorme doppio bottom e, di conseguenza, un calo da comprare per i trader aggressivi. I più cauti dovrebbero invece aspettare una conferma del supporto.
L’oro è salito per la seconda settimana di fila.
Il prezzo ha incontrato resistenza nella linea di trend in salita (tratteggiata) dal massimo di maggio, nonché nella possibile linea del collo di un pattern di continuazione testa e spalle.
Il Bitcoin non è riuscito a mantenere i livelli di massimo storico della scorsa settimana ma continua ad essere scambiato sopra i 60 mila dollari.
Il token digitale ha sviluppato una high-wave candle settimanale, che potrebbe essere un avvertimento di grande volatilità in arrivo. Questa candela potrebbe essere particolarmente problematica, dal momento che si è sviluppata allo stesso livello del picco precedente, preparando la strada ad un doppio apice potenzialmente enorme.
Il greggio ha chiuso vicino al massimo della seduta venerdì, nonché vicino al massimo dal 2014, quest’ultimo segnato negli scambi di mercoledì.
Sebbene il prezzo del WTI si sia mosso lateralmente per tutta la scorsa settimana sul grafico giornaliero, sul grafico settimanale la materia prima ha registrato il nono aumento settimanale consecutivo, il rialzo più lungo mai registrato.