Rassegna giornaliera sul mercato forex, 4 giugno 2020
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
La Banca Centrale Europea dovrebbe aumentare lo stimolo monetario questo giovedì. Sarebbe l’unica tra le principali banche centrali ad allentare in questa settimana ed una delle poche ad aumentare lo stimolo in questo mese. Tuttavia, invece che scendere in vista della decisione del tasso, l’euro sta registrando la serie più lunga degli ultimi sei anni di rialzi ininterrotti contro il dollaro. L’ultima volta che il cambio EUR/USD ha chiuso in salita per sette giorni consecutivi di scambi è stato nel dicembre 2013. Questa price action potrebbe mandare in confusione, visto che si prevedono proiezioni economiche piuttosto cupe da parte della BCE.
Allora, perché l’euro sta sta salendo in vista dell’intervento della BCE? Ci sono un po’ di motivi che possono spiegare questo andamento.
Prima di tutto, il dollaro USA è sceso bruscamente questa settimana mentre è migliorata la propensione al rischio e l’euro ne è stato il diretto beneficiario. La recente correlazione tra azioni ed euro è stata molto forte. In secondo luogo, i dati della zona euro di questa settimana sono stati perlopiù positivi e gli indici PMI sono stati rivisti al rialzo. Il tasso di disoccupazione in Germania è salito più del previsto, ma il numero delle richieste di disoccupazione è sceso rispetto ad aprile. infine, si è fatto più volte riferimento alla possibilità di un aumento di 500 miliardi di euro del programma di Quantitative Easing e questo potrebbe essere già stato dato per scontato.
La scorsa settimana, la Presidente della BCE Christine Lagarde ha dichiarato che è molto probabile che “lo scenario lieve della BCE sia superato” e che l’economia si trovi nello scenario della banca da “medio a grave”, che prevede un possibile calo del PIL tra l’8% ed il 12% nel 2020. Isabel Schnabel della BCE è stata più diretta dichiarando che le banca è pronta ad aumentare gli strumenti per rispettare il mandato. Luis de Guindos, vice Presidente della BCE ha dichiarato che la banca centrale è totalmente aperta a ricalibrare il programma di stimolo, mentre il Capo Economista Philip Lane ah dichiarato che lo shock economico richiede delle politiche fiscali e monetarie di espansione. Questo grado di uniformità praticamente garantisce delle previsioni caute e l’arrivo di ulteriori stimoli ch potrebbero mettere fine al rally dell’euro.
Non solo si prevede un allentamento da parte della BCE, ma ci sono pochi dubbi sul fatto che il piano di stimolo possa essere aumentato ulteriormente a luglio o settembre. Finora la banca ha speso solo un terzo del programma da 750 miliardi di euro e, nonostante le restrizioni stiano allentando in Europa, una ripresa totale è ancora lontana. Se la banca centrale supererà i 500 miliardi di euro di allentamento, il rally dell’euro si arresterebbe ed il cambio EUR/USD scenderebbe sotto l’1,10. Se l’allentamento sarà di 500 miliardi di euro, le proiezioni di crescita per il 2020 e 2021 saranno riviste al ribasso e si parlerà di ulteriore stimolo, allora potremmo assistere a prese di profitto per la valute. Tuttavia, se gli acquisti di bond saranno aumentati di 500 miliardi di euro e Lagarde sosterrà la ripresa, il cambio EUR/USD potrebbe toccare un nuovo massimo di due mesi, ma crediamo che questo scenario sia improbabile in quanto getterebbe il caos sul mercato dei bond. Osservando la tabella seguente, possiamo notare più peggioramento che miglioramento nell’economia della zona euro, ma gli aumenti di PMI, ZEW e IFO sono indicatori importanti per il futuro.
Come ampiamente previsto, la Bank of Canada ha lasciato i tassi invariati. Si è trattato dell’ultimo vertice di Stephen Poloz come Governatore della Bank of Canada e non c’è stata alcuna conferenza stampa conclusiva. Domani si insedierà il successore di Poloz, Tiff Macklem, ed il prossimo vertice importante sarà quello di luglio. Detto ciò, le proiezioni economiche sono state meno pessimiste, in quanto la BoC ha rivisto le stime di un calo economico tra il 12% ed il 22% dalla precedente indicazione tra il 15% ed il 40%; il cambio USD/CAD è sceso ad un nuovo minimo di 2 mesi e mezzo. Il dollaro neozelandese ha continuato a salire contro il biglietto verde ed il
dollaro australiano nonostante i dati migliori del previsto. IL PIL è sceso dello 0,3% nel primo trimestre contro un calo previsto dello 0,4%. Le concessioni edilizie sono scese dell’1,8% contro il previsto calo del 10,7% e l’indice PMI per il settore delle costruzioni è salito a 24,9 da 21,6. Questa sera saranno rilasciati i dati sulle vendite al dettaglio e sulla bilancia commerciale e nonostante la spesa dei consumatori potrebbe essere scesa ad aprile (visto l’aumento di marzo) il surplus commerciale potrebbe scendere meno del previsto.
Il dollaro USA ha avuto un andamento misto nonostante i dati ADP e ISM migliori del previsto. L’occupazione privata ha registrato un calo di soli 2,76 milioni di posti di lavoro contro le previsioni di un calo di 9 milioni. L’indice ISM non manifatturiero si è contratto ad un ritmo più lento ed ha registrato un aumento da 41,8 a 45,4 nel mese di maggio. I dettagli del report mostrano un leggero miglioramento delle condizioni di lavoro con un aumento della componente sull’occupazione a 31,8 da 30. Il maggiore aumento è stato quello dell’attività economica e dei nuovi ordini, due segnali che lasciano ben sperare.