Ora che Tesla è in territorio profondamente ribassista, è da comprare?

Pubblicato 10.03.2020, 14:31

Gli investitori che aspettavano con impazienza di fiondarsi sul titolo di Tesla (NASDAQ:TSLA) (NASDAQ:TSLA) sul primo calo dopo il massiccio rally di quest’anno, potrebbero ritrovarsi davanti ad un difficile dilemma al momento.

Il produttore di auto elettriche sta crollando durante l’attuale tonfo del mercato, con -13% ieri. Il crollo ha portato Tesla in pieno territorio degli orsi, con il titolo ora scambiato al 37% in meno dal suo massimo storico, a 608 dollari.

Tesla Weekly Price Chart

Grafico del prezzo settimanale di Tesla

Ma gli azionisti a lungo termine di Tesla non hanno molto di cui lamentarsi. Malgrado la forte correzione, dopo il rally di circa il 280% negli ultimi sei mesi, il titolo era salito a circa 968 dollari a inizio febbraio, poco prima dell’ampio ribasso che ha colpito i mercati sulla scia dei crescenti rischi del coronavirus. Persino dopo questo calo, il titolo continua a segnare una performance superiore a quella di ogni altro titolo sull’indice S&P 500, con rimbalzi del 167% negli ultimi sei mesi.

Tuttavia, con i mercati che stanno andando rapidamente a rotoli, i fan di Tesla potrebbero trovare difficile resistere all’urgenza di comprare sul calo questo titolo ad alta performance. Ma consigliamo di avere cautela: questa mossa al ribasso potrebbe aumentare e ci sono molti rischi all’orizzonte per la casa automobilistica in questo macro ambiente in rapido cambiamento.

Stati Uniti ed Europa affrontano la “concreta possibilità” di una recessione tecnica nel primo semestre del 2020, con la diffusione del coronavirus che pesa sia sulla domanda che sull’offerta, spingendo gli investitori verso gli asset rifugio, secondo Joachim Fels di Pimco.

“Il peggio per l’economia deve ancora arrivare, nei prossimi mesi”, scrive in una nota ai clienti Fels, capo consigliere economico globale di Pacific Investment Management Co., aggiungendo timori come un calo della manifattura cinese ed un mercato più debole per i servizi legati ai viaggi.

Minacciata la crescita di Tesla

I tori sono corsi dietro a Tesla quest’anno, quando il fondatore ed amministratore delegato Elon Musk, dopo anni di promesse esagerate poco rispettate, ha finalmente svoltato. La compagnia ha battuto le stime sui ricavi degli analisti per il quarto trimestre ed ha accelerato l’introduzione del nuovo crossover Model Y.

Inoltre, il completamento della fabbrica di Shanghai ed il successo della compagnia nel superare il suo ambizioso piano di vendere 360.000 veicoli all’anno sono un forte segnale del fatto che Tesla potrebbe rapidamente diventare un importante operatore del settore se continuerà a raggiungere i propri obiettivi.

Ma questo scenario positivo viene ora seriamente minacciato dall’impatto del virus letale in Cina e in tutto il mondo, che sta sconvolgendo le linee di produzione ed aumentando il rischio di recessione. Il rallentamento in Cina rappresenta un’importante sfida per Tesla in particolare, perché una significativa percentuale della traiettoria di crescita della compagnia dipende dal paese, uno dei mercati globali maggiori per le auto elettriche.

Le vendite di auto in Cina hanno visto il tonfo mensile mai registrato a febbraio, con i timori del virus che hanno tenuto alla larga i compratori. Le ricevute sono crollate dell’80% il mese scorso, secondo i dati preliminari della China Passenger Car Association pubblicati la scorsa settimana.

Sul fronte della domanda, non è chiaro come i clienti faranno la scelta di comprare una nuova auto quando il costo del carburante sta crollando drasticamente. Storicamente, quando i prezzi del greggio e del gas scendono, le vendite di veicoli elettrici (e di pannelli solari) rallentano, in base ad un report citato dalla CNBC. Tesla punta a vendere 500.000 veicoli quest’anno. Questo obiettivo potrebbe dimostrarsi difficile da raggiungere, dicono gli analisti.

“I problemi delle filiere di produzione e distribuzione in Cina continuano a preoccupare”, scrive Dan Ives di Wedbush Securities in una nota agli investitori ieri. “Data l’eccedenza di domanda per la diffusione del coronavirus in Cina nonché in Europa, riteniamo che i livelli della domanda unitaria del primo trimestre saranno difficili da raggiungere per Tesla e che si tratti di una dinamica attualmente messa in conto da Wall Street”.

Le vendite di auto elettriche sono rallentate negli ultimi trimestri in Cina, con il governo che propone incentivi per veicoli basati su energia alternativa. Un rallentamento del mercato automobilistico in Cina, l’eliminazione del credito fiscale USA per i compratori di Tesla ed il rischio che Musk non rispetti nuovamente le sue promesse sono alcuni dei principali ostacoli che rendono incerto il percorso futuro del titolo.

Gli investitori dovrebbero anche tenere presente che persino prima dell’attuale selloff molti analisti avevano messo in guardia dalla bolla del titolo di Tesla, indicando la valutazione altamente speculativa del titolo. Gli analisti in media hanno un prezzo obiettivo di circa 500 dollari su Tesla nei prossimi 12 mesi.

Morale della favola

Ci sono pochi dubbi che Tesla si sia rimessa in carreggiata dopo aver aumentato la produzione e costruito una fabbrica in Cina che potrebbe dimostrarsi una svolta per la redditività a lungo termine della compagnia.

Ma la casa automobilistica non ha mai affrontato una recessione che potrebbe innescare una brusca contrazione della domanda di nuove auto. Considerate queste incertezze, troviamo ancora rischioso comprare il titolo di Tesla nel bel mezzo di questo massiccio selloff.

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