Investing.com - In una seduta in cui tutti i titoli bancari accusano pesanti perdite, UniCredit (MI:CRDI) prmeggia negativamente su tutti con una sospensione per eccesso di ribasso ed una contrazione attuale del -6.88% .
L'insufficienza della raccolta di fondi realizzata con le vendite di alcuni importanti asset potrebbe pesare ancora sul titolo, anche se una più generale e radicata sfiducia viene, in questo periodo, ampiamente ed apertamente dimostrata dagli investitori, verso tutti i titoli del comparto bancario.
Le necessità di un ulteriore corposo aumento di capitale, nonostante le cessioni già realizzate, non facilita di certo la ripresa di valore di Unicredit che rimane costantemente sotto forte pressione.
L'esame "tecnico" del grafico odierno, è impietoso ed evidenzia una perentoria nuova lunga candela rossa che sembra voler essere l'inizio di una nuova fase discendente, fase seguente ad un timido tentativo di recupero accennato nelle scorse sedute.
La quotazione che sembrava, sino all'inizio d'ottava, orientata verso un buon recupero, oggi subisce una violenta inversione di tendenza.
La prima area tecnica di supporto di brevissimo è stata già facilmente raggiunta, senza che si manifesti ancora nessuna seria intenzione di reazione; il titolo appare, al momento, chiaramente orientato verso un nuovo ribasso.
Un primo segnale di volontà di recupero richiederebbe ora una franca rottura rialzista del livello di massimo precedente, di breve periodo, postato lo scorso 17 agosto a 2.1300, seguito da quello a 2,3500 del 21 luglio.
Il titolo Unicredit registra una performance del -9.03% ad una settimana, del -14.52% ad un mese e del -62.51%, ad un anno dalla data odierna.