La Grecia fa paura eccome! Non si placano le tensioni nel paese ellenico interessato da una campagna elettorale lampo post-natalizia, né si placano le preoccupazioni nei palazzi delle istituzioni europee, soprattutto in quella Germania interessata in prima persona dall’annunciata ed eventuale ristrutturazione del debito greco annunciata dal partito di Alexis Tsipras Siryza. Il tutto mentre volano accuse e minacce più o meno velate, tra cui quella secondo cui ora la moneta unica è stabile e l’allontanamento (forzato) della Grecia sarebbe un’eventualità che potrebbe essere presa seriamente in considerazione sembra la più temibile.
Ma se in Europa le cose sono piuttosto tese, non va meglio a Mosca dove il presidente Putin inizia ad avere grossi problemi a contenere le opposizioni che si fanno sempre più rumorose. Con le proteste di piazza che montano nonostante il freddo invernale, il Rublo che continua ad essere sotto pressione nonostante i prezzi siano tornati sui livelli pre-crisi di metà Dicembre e il fronte degli oligarchi che comincia ad averne abbastanza, il Cremlino inizia ad essere in seria difficoltà.
Market Movers
Alle 10:30 in Gran Bretagna il dato PMI costruzioni atteso a 59.0 poco inferiore al precedente a 59.4.
Alle 2:45 in Cina il dato PMI costruzioni elaborato da HSBC atteso a 52.8 dal 53.0 della lettura scorsa. Alle 4:45 in giappone l’asta del decennale che parte da un rendimento dello 0.473%.
EURUSD
Apertura in gap down della moneta unica che apre la seconda settimana del nuovo anno in area 1.1950 e tocca nuovi minimi a 1.1875. Il recupero di queste ore è più tecnico che sostenuto da veri elementi di svolta, anche perchè è la situazione greca a far temere il peggio per l’euro. Tecnicamente l’assenza di dati macro renderà il mercato particolarmente schizofrenico con la possibilità di oscillazioni supportate da volumi relativamente bassi e anche se il sentiment di mercato sembra aver raggiunto quella soglia chiave che sconta le prossime misure, l’evolversi della situazione europea in vista degli appuntamenti di questo mese, va monitorata con grande cautela.
GBPUSD
Segue a ruota la debacle dell’euro anche la sterlina inglese che nella notte apre in gap down a 1.5250 con nuovi minimi storici a 1.5160 contro il biglietto verde. Lo storno che ha riportato il cambio a 1.53 anche in questo caso è tecnico, ma con l’apertura di Wall Street nel pomeriggio è atteso un aumento della volatilità all’interno del range 1.5250 – 1.5350.
USDJPY
Non subisce la forza notturna del dollaro americano lo yen giapponese che mantiene la posizione in area 120.50, complice anche una sessione di contrattazioni in Asia non particolarmente brillante con l’indice Nikkei della borsa di Tokyo che avanza di un quarto di punto percentuale a +0.24%. Tecnicamente il cambio sta lateralizzando intorno al canale rialzista di medio periodo con una tendenza a ritracciare dai livelli in area 120.50 che costituisce una resistenza abbastanza importante per gli scambi a cavallo del Pacifico.