Investing.com - I futures del greggio sono pressoché invariati negli scambi della mattinata europea di questo venerdì; i mercati attendono l’imminente vertice di politica monetaria della Federal Reserve tra le crescenti aspettative che la banca possa presto iniziare a ridimensionare il suo programma di stimolo.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a gennaio sono scambiati a 97,50 dollari al barile negli scambi della mattinata europea, in calo dello 0,02%.
Il contratto di gennaio ieri è salito dello 0,06% a 97,50 dollari al barile.
I futures del greggio troveranno supporto a 96,31 dollari al barile, il minimo dal 4 dicembre e resistenza a 98,75 dollari al barile, il massimo dall’11 dicembre.
Ieri il Dipartimento per il Commercio USA ha dichiarato che le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,7% a novembre, al di sopra del previsto aumento dello 0,6%. Le vendite al dettaglio core sono aumentate dello 0,4%, contro il previsto aumento dello 0,2%.
In un secondo report, il Dipartimento per il Lavoro ha dichiarato che il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli USA la scorsa settimana è salito a un massimo mensile di 368.000 unità, rispetto alle aspettative di un aumento di 320.000 dal totale rivisto della settimana precedente di 300.000 unità.
I dati non hanno influito sulle aspettative che la Fed possa iniziare a ridimensionare il suo programma di acquisti da 85 miliardi di dollari al mese durante il vertice di politica monetaria previsto per il 17 e 18 dicembre.
Intanto, è prevista per domenica la riapertura di tre porti orientali da parte della Libia, riapertura che potrebbe far aumentare le esportazioni da parte del produttore OPEC dagli attuali 250.000 barili al giorno (bpd).
Sull’ICE Futures Exchange, i futures del greggio Brent con consegna a gennaio sono aumentati dello 0,27% a 108,85 dollari al barile, con lo spread tra i Brent e i contratti del greggio a 11,35 dollari al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a gennaio sono scambiati a 97,50 dollari al barile negli scambi della mattinata europea, in calo dello 0,02%.
Il contratto di gennaio ieri è salito dello 0,06% a 97,50 dollari al barile.
I futures del greggio troveranno supporto a 96,31 dollari al barile, il minimo dal 4 dicembre e resistenza a 98,75 dollari al barile, il massimo dall’11 dicembre.
Ieri il Dipartimento per il Commercio USA ha dichiarato che le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,7% a novembre, al di sopra del previsto aumento dello 0,6%. Le vendite al dettaglio core sono aumentate dello 0,4%, contro il previsto aumento dello 0,2%.
In un secondo report, il Dipartimento per il Lavoro ha dichiarato che il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli USA la scorsa settimana è salito a un massimo mensile di 368.000 unità, rispetto alle aspettative di un aumento di 320.000 dal totale rivisto della settimana precedente di 300.000 unità.
I dati non hanno influito sulle aspettative che la Fed possa iniziare a ridimensionare il suo programma di acquisti da 85 miliardi di dollari al mese durante il vertice di politica monetaria previsto per il 17 e 18 dicembre.
Intanto, è prevista per domenica la riapertura di tre porti orientali da parte della Libia, riapertura che potrebbe far aumentare le esportazioni da parte del produttore OPEC dagli attuali 250.000 barili al giorno (bpd).
Sull’ICE Futures Exchange, i futures del greggio Brent con consegna a gennaio sono aumentati dello 0,27% a 108,85 dollari al barile, con lo spread tra i Brent e i contratti del greggio a 11,35 dollari al barile.