Investing.com -- “La guerra è terribile”. Tuttavia, “l'impatto sulla produzione di gas è marginale”. In occasione delle celebrazioni per i 70 anni di Eni (BIT:ENI), l'amministratore delegato del gruppo, Claudio Descalzi, ha risposto così ai giornalisti che gli chiedevano quali conseguenze possa avere lo scontro tra Israele e Hamas sul mercato dell’energia.
“Sicuramente la guerra preoccupa sempre per gli effetti che ha direttamente sulle persone e sulla società. Abbiamo già visto ieri e l'altroieri gli effetti sul mercato: il prezzo del gas che è salito e il prezzo del petrolio che aveva iniziato una leggera discesa è risalito”.
C'è poi il tema degli “schemi delle possibili conseguenze che preoccupano i mercati che è ovviamente molto prudente”, osserva Descalzi, secondo cui prima di poter fare previsioni bisogna capire quale piega prenderà il conflitto.
Intanto, il gas continua il suo rally. I Ttf future Dutch TTF Natural Gas Futures, l’indice per il prezzo del metano in Europa, nel pomeriggio hanno raggiunto un aumento pari a quasi l’11% a 48,75 euro al megawattora. Un rialzo continuo partito lunedì, quando, alla riapertura dei mercati dopo l’attacco di Hamas a Israele, le quotazioni del Ttf di Amsterdam erano salite del 12,5% in una sola seduta, portando il prezzo del metano sopra 43 al megawattora.
Per quanto riguarda Eni, il titolo è verde in Borsa Milano oggi. Mentre si scrive, le azioni del colosso energetico segnano un +0,90% a 15,106 a Piazza Affari, consolidando così la crescita del 26,45% fatta registrare nell’ultimo anno.
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