LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio perdono terreno, ponendo fine a un rally di cinque giorni consecutivi, con gli investitori attenti al rallentamento dell'attività economica in Cina, il primo importatore di greggio al mondo, che ha alimentato nuovamente i timori per una recessione globale.
I futures del Brent cedono l'1,1% e intorno alle ore 11,50 italiane perdono 89 centesimi, o lo 0,9%, a 97,04 dollari il barile.
Il greggio Usa scivola dell'1,1% e alle 11,50 italiane perde 76 centesimi, o lo 0,8%, a 91,87 dollari il barile.
L'attività dei servizi in Cina a settembre ha subito una contrazione per la prima volta in quattro mesi, a causa delle restrizioni di Covid-19 che hanno colpito la domanda e la fiducia delle imprese, in base ai dati pubblicati sabato.
Il rallentamento dell'economia cinese, secondo consumatore di greggio al mondo dopo gli Stati Uniti, si aggiunge alle crescenti preoccupazioni per una possibile recessione globale innescata da numerosi aumenti dei tassi di interesse da parte delle banche centrali per combattere gli alti tassi di inflazione.
Aumentano le probabilità di ulteriori rilasci dalla Strategic Petroleum Reserve statunitense a novembre, in risposta alla decisione della scorsa settimana dell'Opec+ di abbassare il target di produzione del gruppo di 2 milioni di barili al giorno.
Dopo l'annuncio della riduzione, il Brent e il WTI hanno registrato i maggiori guadagni percentuali settimanali da marzo.
I tagli dell'Opec+, che precedono l'embargo dell'Unione europea sul greggio russo, comprimeranno l'offerta in un mercato già ristretto. Le sanzioni Ue sul greggio e sui prodotti petroliferi russi entreranno in vigore rispettivamente a dicembre e a febbraio.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)