Investing.com - I futures del petrolio greggio sono in calo questo mercoledì, con gli operatori dei mercati che continuano a monitorare l’attività della tempesta tropicale nel Golfo del Messico, nei timori verso un’eventuale interruzione delle forniture nell’area interessata.
I futures dell’oro sono concentrati sui dati settimanali sulle scorte di greggio e prodotti raffinati dalla US Energy Information Administration nel corso della giornata.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad ottobre sono stati scambiati a 95,69 dollari al barile, in calo dello 0,65%.
Stamane i prezzi sono stati nel range tra 95,64 dollari al barile, il minimo giornaliero e 96,17 dollari al barile. I prezzi hanno toccato 98,28 dollari al barile il 23 agosto, il massimo dal 4 maggio.
I prezzi erano saliti martedì, nei timori sull’impatto dell’uragano Isaac sula produzione del Golfo del Messico.
Il Centro Nazionale Uragani statunitense ha dichiarato ieri che l’uragano Isaac di livello 1 si è abbattuto nel sud della Louisiana, risparmiando le infrastrutture del comparto petrolifero del Golfo del Messico, allentando i timori per un’interruzione delle forniture dalla regione.
I traders dell’energia seguono le varie tempeste nel caso di una eventuale interruzione della produzione nel Golfo del Messico che è pari al 23% della produzione mondiale.
Intanto i traders del petrolio attendono il report settimanale sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati per misurare la forza della domanda di petrolio del principale consumatore di petrolio mondiale.
Si prevede che il rapporto mostri un calo di 1,8 milioni di barili la scorsa settimana.
Dopo al chiusura di martedì, l’American Petroleum Institute ha pubblicatoil suo rapporto sulle scorte che mostra un calo di 5,46 milioni di barili la scorsa settimana, contro le aspettative di un calo dei 1,78 milioni di barili.
Gli investitori attendono inoltre il rilascio di dati nel corso della giornata, per ulteriori indicazioni sulla forza della ripresa economica del paese.
Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
Gli investitori attendono inoltre il discorso del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke al simposio di Jackson Hole, nel Wyoming alla fine della settimana, nelle speculazioni che la Fed sia vicina ad implementare nuove misure di stimolo.
Il discorso di Bernanke resta l’evento principale, dopo che il Presidente BCE Mario Draghi ha annullato il suo intervento al simposio di Jackson Hole questa settimana, a causa di un “carico di lavoro pesante”.
L’annuncio inatteso ha alimentato le aspettative che la BCE stia lavorando su misure di politica monetaria atte a stabilizzare il mercato dei titoli nella zona euro durante il prossimo vertice di politica del 6 settembre.
Il Presidente della BCE avrebbe dovuto tenere un discorso al summit questo sabato, un giorno dopo il discorso di Bernanke.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, i futures sul petrolio Brent con consegna a ottobre sono saliti dello 0,5%, a 112,03 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 16,34 dollari al barile.
I futures dell’oro sono concentrati sui dati settimanali sulle scorte di greggio e prodotti raffinati dalla US Energy Information Administration nel corso della giornata.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad ottobre sono stati scambiati a 95,69 dollari al barile, in calo dello 0,65%.
Stamane i prezzi sono stati nel range tra 95,64 dollari al barile, il minimo giornaliero e 96,17 dollari al barile. I prezzi hanno toccato 98,28 dollari al barile il 23 agosto, il massimo dal 4 maggio.
I prezzi erano saliti martedì, nei timori sull’impatto dell’uragano Isaac sula produzione del Golfo del Messico.
Il Centro Nazionale Uragani statunitense ha dichiarato ieri che l’uragano Isaac di livello 1 si è abbattuto nel sud della Louisiana, risparmiando le infrastrutture del comparto petrolifero del Golfo del Messico, allentando i timori per un’interruzione delle forniture dalla regione.
I traders dell’energia seguono le varie tempeste nel caso di una eventuale interruzione della produzione nel Golfo del Messico che è pari al 23% della produzione mondiale.
Intanto i traders del petrolio attendono il report settimanale sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati per misurare la forza della domanda di petrolio del principale consumatore di petrolio mondiale.
Si prevede che il rapporto mostri un calo di 1,8 milioni di barili la scorsa settimana.
Dopo al chiusura di martedì, l’American Petroleum Institute ha pubblicatoil suo rapporto sulle scorte che mostra un calo di 5,46 milioni di barili la scorsa settimana, contro le aspettative di un calo dei 1,78 milioni di barili.
Gli investitori attendono inoltre il rilascio di dati nel corso della giornata, per ulteriori indicazioni sulla forza della ripresa economica del paese.
Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
Gli investitori attendono inoltre il discorso del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke al simposio di Jackson Hole, nel Wyoming alla fine della settimana, nelle speculazioni che la Fed sia vicina ad implementare nuove misure di stimolo.
Il discorso di Bernanke resta l’evento principale, dopo che il Presidente BCE Mario Draghi ha annullato il suo intervento al simposio di Jackson Hole questa settimana, a causa di un “carico di lavoro pesante”.
L’annuncio inatteso ha alimentato le aspettative che la BCE stia lavorando su misure di politica monetaria atte a stabilizzare il mercato dei titoli nella zona euro durante il prossimo vertice di politica del 6 settembre.
Il Presidente della BCE avrebbe dovuto tenere un discorso al summit questo sabato, un giorno dopo il discorso di Bernanke.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, i futures sul petrolio Brent con consegna a ottobre sono saliti dello 0,5%, a 112,03 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 16,34 dollari al barile.