LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio perdono terreno con l'attenuarsi delle preoccupazioni per una potenziale interruzione della fornitura di petrolio, mentre il mercato attende ancora una risposta di Israele agli attacchi missilistici iraniani della scorsa settimana che hanno innescato il rally dei prezzi del greggio.
Alle 10,45 i futures sul Brent scendono di 1,48 centesimi, o dell'1,85%, a 79,37 dollari il barile. I futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) cedono 1,57 dollari, o il 2,05%, a 75,55 dollari il barile.
Entrambi i contratti sono saliti di oltre il 3% ieri, raggiungendo i livelli più alti da agosto dopo il rally dell'8% della scorsa settimana, sulle preoccupazioni che l'escalation delle ostilità possa interrompere le forniture di petrolio dal Medio Oriente.
Il rally dei prezzi del petrolio è iniziato dopo che l'Iran ha lanciato una raffica di missili su Israele il 1° ottobre. Israele ha promesso che reagirà e sta valutando le sue opzioni, considerando gli impianti petroliferi iraniani come un possibile obiettivo.
La Cina ha detto di essere "pienamente fiduciosa" di raggiungere il suo obiettivo di crescita per l'intero anno, ma si è astenuta dall'introdurre misure fiscali più incisive, deludendo gli investitori che avevano sperato in un maggiore sostegno all'economia.
Gli investitori sono preoccupati del fatto che la crescita lenta possa frenare la domanda di carburante in Cina, il maggiore importatore di greggio al mondo.
Intanto negli Stati Uniti, l'uragano Milton si è intensificato fino a raggiungere la categoria 5 e sta andando verso la Florida, dopo aver costretto ieri a chiudere almeno una piattaforma petrolifera e di gas nel Golfo del Messico.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Francesca Piscioneri)