LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio scendono, sotto pressione per lo scetticismo degli investitori sull'ultima decisione dell'Opec+ sui tagli all'offerta e l'incertezza sulla domanda globale di carburante, anche se il rischio di interruzioni dell'offerta a causa del conflitto in Medio Oriente limita le perdite.
Il calo odierno si aggiunge a quello del 2% registrato la scorsa settimana dopo i tagli all'offerta annunciati giovedì dall'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec) e dagli alleati, tra cui la Russia, noti come Opec+.
Intorno alle 10,50 i futures del Brent calano di 1 dollaro, o dell'1,2%, a 77,91 dollari al barile. I futures del greggio statunitense West Texas Intermediate scendono di 0,88 dollari, o dell'1,2%, a 73,15 dollari.
I tagli dell'Opec+ sono di natura volontaria, il che solleva dubbi sulla reale attuazione della decisione da parte dei produttori. Gli investitori non sono neanche sicuri di come sarebbero misurati i tagli.
Anche la debolezza dell'attività manifatturiera globale pesa sui prezzi.
Le considerazioni geopolitiche sono tornate in primo piano con la ripresa dei combattimenti a Gaza. Tre navi commerciali sono state attaccate in acque internazionali nel Mar Rosso meridionale, ha detto ieri l'esercito statunitense.
Su un altro fronte, i paesi occidentali hanno intensificato gli sforzi per far rispettare il tetto di 60 dollari al barile sulle spedizioni di petrolio russo via mare imposto per punire la Russia per la guerra in Ucraina.
Venerdì Washington ha imposto ulteriori sanzioni a tre società e tre petroliere.
(Tradotto da Alberto Chiumento, editing Sabina Suzzi)