LONDRA (Reuters) - Seduta positiva per i prezzi del greggio, che salgono di oltre un dollaro grazie ad un calo dell'offerta, e alle notizie di una possibile riduzione della durata della quarantena per coloro che entrano in Cina.
Alle 12,27 i futures del Brent salgono dell'1,41% toccando quota 93,71 dollari al barile. Il greggio Usa West Texas Intermediate avanza dell'1,67% a 86,98 dollari al barile.
Quest'anno la Cina, il più grande importatore di greggio al mondo, ha cercato di arginare la diffusione del coronavirus attenendosi a restrizioni molto severe, che hanno pesato sull'attività economica e commerciale, portando ad una riduzione della domanda di carburante.
Secondo quanto riportato oggi da Bloomberg, Pechino starebbe valutando di ridurre il periodo di quarantena per i visitatori in entrata da 10 a sette giorni, citando fonti a conoscenza della questione.
L'atteso divieto dell'Unione europea sul greggio e sui prodotti petroliferi russi, nonché il taglio della produzione da parte dell' Opec+, hanno offerto sostegno ai prezzi.
Separatamente, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato ieri un piano per mettere sul mercato il resto della riserva petrolifera di emergenza della nazione entro la fine dell'anno, ovvero 15 milioni di barili di petrolio, e iniziare a riempire le scorte nel tentativo di smorzare gli alti prezzi della benzina in vista delle elezioni di metà mandato dell'8 novembre.
L'annuncio, tuttavia, non è riuscito ad alleviare i prezzi del petrolio, in quanto i dati ufficiali statunitensi hanno mostrato che le riserve Spr degli Stati Uniti la scorsa settimana sono scese al minimo dalla metà del 1984, mentre le scorte commerciali di petrolio sono diminuite più del previsto. [EIA/S]
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Francesca Piscioneri)