LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in rialzo grazie a un'apparente caccia ai prezzi convenienti, recuperando un po' di terreno rispetto al crollo di ieri.
Ma i guadagni sono limitati, con gli investitori cauti sull'attesa delle decisioni delle banche centrali e sui deboli dati economici della Cina.
Alle 10,50 i futures del Brent sono in rialzo dell'1,09%, a 72,62 al barile. Il greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) è a quota 67,63 al barile, in rialzo di 0,73%.
Entrambi i benchmark hanno perso circa 3 dollari al barile ieri, dopo che gli analisti hanno evidenziato l'aumento delle scorte globali e i timori per la crescita della domanda, proprio in vista dei dati sull'inflazione statunitense previsti per le 14,30 di oggi e della riunione di politica monetaria della Fed statunitense che si concluderà domani.
La maggior parte degli operatori di mercato si aspetta che la Fed lasci i tassi di interesse invariati. I rialzi dei tassi da parte della Fed hanno rafforzato il biglietto verde, rendendo le materie prime denominate in dollari più costose per i detentori di altre valute e pesando sui prezzi del petrolio.
In Cina, i dati economici deludenti della scorsa settimana hanno sollevato timori sulla crescita della domanda nel paese, il maggior importatore di greggio al mondo. La banca centrale cinese ha abbassato oggi il tasso di prestito a breve termine per ripristinare la fiducia del mercato.
Il nervosismo della domanda ha compensato la temporanea spinta dei prezzi del petrolio dovuta alla decisione dell'Arabia Saudita di ridurre ulteriormente la produzione a luglio.
Le previsioni sulla domanda di petrolio dell'Opec, attese per oggi, e dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE), che saranno pubblicate domani, forniranno ulteriori spunti di trading.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Gianluca Semeraro)