(Reuters) - I prezzi del petrolio risalgono dopo il forte calo del 6% registrato nella seduta di ieri, con il piano degli Stati Uniti di acquisto di greggio per la Riserva Strategica (Strategic Petroleum Reserve, Spr) che fornisce un certo sostegno, nonostante il tema principale continui ad essere la debole domanda globale.
Intorno alle 12,15, i futures sul Brent salgono di 78 centesimi, o dell'1,09%, a 72,2 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate statunitense è in rialzo di 65 centesimi, o dello 0,97%, a 67,63 dollari al barile.
Ieri, entrambi i contratti sono scesi ai minimi dal 1° ottobre dopo che l'attacco di rappresaglia di Israele contro l'Iran nel fine settimana ha evitato di colpire le infrastruttura petrolifere di Teheran.
Dopo segnali di relativa distensione in Medio Oriente, dove non si profila al momento una nuova escalation del conflitto tra Israele e Iran, sono tornati in primo piano i timori degli investitori sulla crescita della domanda globale di petrolio per quest'anno e per il prossimo.
A frenare il consumo globale di petrolio è principalmente il calo della domanda in Cina, primo importatore di greggio al mondo.
I margini di raffinazione a livello mondiale sono ristretti, poiché la crescita della domanda globale di petrolio rimane inferiore alla media a causa della debolezza dell'economia cinese, detto a Reuters Murray Auchincloss, Ceo di BP (LON:BP).
Ieri gli Stati Uniti hanno detto che puntano ad acquistare fino a 3 milioni di barili di greggio per la Riserva Strategia di Petrolio per la consegna di maggio, un acquisto che lascerebbe il governo con poche altre risorse per altri acquisti di greggio fino a quando il Congresso non approverà ulteriori fondi.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Andrea Mandalà)