Investing.com - I futures del petrolio greggio sono in stabili questo martedì, e oscillano tra piccoli guadagni e perdite, con i mercati che monitorano l’attività della tempesta tropicale in corso nel Golfo del Messico, nei timori verso un’eventuale interruzione delle forniture nell’area interessata.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad ottobre sono stati scambiati a 95,72 dollari al barile, in salita dello 0,25%.
Stamane i prezzi sono stati nel range tra 94,14 dollari al barile, il minimo giornaliero e 95,86 dollari al barile, il massimo giornaliero. I prezzi hanno toccato 98,28 dollari al barile giovedì, il massimo dal 4 maggio.
Il Centro Nazionale Uragani statunitense ha dichiarato ieri che si prevede un passaggio della tempesta tropicale Isaac al livello uragano 2 mentre passa attraverso il Golfo del Messico e si dirige verso gli Stati Uniti.
La tempesta ha arrestato il 78% della produzione del Golfo ed ha reco necessaria l’evacuazione di 364 piattaforme e 41torri di trivellazione, ha dichiarato ieri l’Ufficio di protezione ambientale statunitense.
I traders degli energetici seguono le varie tempeste nel caso di una eventuale interruzione della produzione nel Golfo del Messico che è pari al 23% della produzione mondiale.
Ma i guadagni sono limitati dai timori che i danni dell’uragano posano portare la raffinerie a ridurre la domandai nei prossimi mesi.
Intanto i traders del petrolio attendono il report settimanale sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati per misurare la forza della domanda di petrolio del principale consumatore di petrolio mondiale.
L’American Petroleum Institute pubblicherà il suo rapporto sulle scorte nel corso della giornata, mentre il rapporto del governo di mercoledì potrebbe mostrare che scorte sono scese di 1,8 milioni di barili la scorsa settimana.
Gli investitori attendono inoltre il discorso del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke al simposio di Jackson Hole, nel Wyoming alla fine della settimana, nelle speculazioni che la Fed sia vicina ad implementare nuove misure di stimolo.
Nei due anni precedenti il Presidente ha comunicato durante questo evento l’intenzione di procedere con un ulteriore allentamento.
Il petrolio è stato supportato dalle aspettative che la BCE possa presto agire per stabilizzare il mercato dei titoli nella zona euro durante il prossimo vertice di politica di inizio settembre.
Anche il Presidente BCE Mario Draghi interverrà al simposio di Jackson Hole questo sabato.
I prezzi sono stati rialzisti negli ultimi tempi, con i future della Borsa di New York su del 20% da quando è stato toccato il minimo di 77,27 dollari al barile, il 28 giugno.
I rinnovati timori per gli scontri i Siria e le tensioni crescenti tra Iran e Occidente hanno supportato i prezzi nelle ultime settimane.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, i futures sul petrolio Brent con consegna a ottobre sono saliti dello 0,45%, a 112,76 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 17,04 dollari al barile.
I futures Brent di Londra hanno toccato 116,18 dollari al barile il 23 agosto, il massimo dal 4 maggio.
I prezzi Brent sono andati sotto pressione nella speculazione che l’Agenzia Internazionale dell’Energia dovrebbe rifornire le riserve strategiche a settembre.
I prezzi Brent sono stati ben supportati nelle ultime settimane, salendo del 22% dai minimi toccati a giugno, tra i timori per la riduzione delle forniture dal Mare del Nord e l’inasprirsi delle sanzioni contro le esportazioni iraniane dal 1° luglio.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad ottobre sono stati scambiati a 95,72 dollari al barile, in salita dello 0,25%.
Stamane i prezzi sono stati nel range tra 94,14 dollari al barile, il minimo giornaliero e 95,86 dollari al barile, il massimo giornaliero. I prezzi hanno toccato 98,28 dollari al barile giovedì, il massimo dal 4 maggio.
Il Centro Nazionale Uragani statunitense ha dichiarato ieri che si prevede un passaggio della tempesta tropicale Isaac al livello uragano 2 mentre passa attraverso il Golfo del Messico e si dirige verso gli Stati Uniti.
La tempesta ha arrestato il 78% della produzione del Golfo ed ha reco necessaria l’evacuazione di 364 piattaforme e 41torri di trivellazione, ha dichiarato ieri l’Ufficio di protezione ambientale statunitense.
I traders degli energetici seguono le varie tempeste nel caso di una eventuale interruzione della produzione nel Golfo del Messico che è pari al 23% della produzione mondiale.
Ma i guadagni sono limitati dai timori che i danni dell’uragano posano portare la raffinerie a ridurre la domandai nei prossimi mesi.
Intanto i traders del petrolio attendono il report settimanale sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati per misurare la forza della domanda di petrolio del principale consumatore di petrolio mondiale.
L’American Petroleum Institute pubblicherà il suo rapporto sulle scorte nel corso della giornata, mentre il rapporto del governo di mercoledì potrebbe mostrare che scorte sono scese di 1,8 milioni di barili la scorsa settimana.
Gli investitori attendono inoltre il discorso del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke al simposio di Jackson Hole, nel Wyoming alla fine della settimana, nelle speculazioni che la Fed sia vicina ad implementare nuove misure di stimolo.
Nei due anni precedenti il Presidente ha comunicato durante questo evento l’intenzione di procedere con un ulteriore allentamento.
Il petrolio è stato supportato dalle aspettative che la BCE possa presto agire per stabilizzare il mercato dei titoli nella zona euro durante il prossimo vertice di politica di inizio settembre.
Anche il Presidente BCE Mario Draghi interverrà al simposio di Jackson Hole questo sabato.
I prezzi sono stati rialzisti negli ultimi tempi, con i future della Borsa di New York su del 20% da quando è stato toccato il minimo di 77,27 dollari al barile, il 28 giugno.
I rinnovati timori per gli scontri i Siria e le tensioni crescenti tra Iran e Occidente hanno supportato i prezzi nelle ultime settimane.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, i futures sul petrolio Brent con consegna a ottobre sono saliti dello 0,45%, a 112,76 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 17,04 dollari al barile.
I futures Brent di Londra hanno toccato 116,18 dollari al barile il 23 agosto, il massimo dal 4 maggio.
I prezzi Brent sono andati sotto pressione nella speculazione che l’Agenzia Internazionale dell’Energia dovrebbe rifornire le riserve strategiche a settembre.
I prezzi Brent sono stati ben supportati nelle ultime settimane, salendo del 22% dai minimi toccati a giugno, tra i timori per la riduzione delle forniture dal Mare del Nord e l’inasprirsi delle sanzioni contro le esportazioni iraniane dal 1° luglio.