Investing.com - I futures del petrolio greggio sono stabili stamane; i mercati attendono l’esito del meeting di politica monetaria della Federal Reserve nel corso della giornata.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono stati scambiati a 88,17 dollari al barile, in salita dello 0,10%.
Gli investitori attendono cautamente l’annuncio della Fed nel corso della giornata, nella speculazione sull’implementazione o meno di nuove misure di allentamento da parte della banca centrale statunitense.
Gli investitori hanno interpretato i segni del rallentamento nella crescita economica USA come un incentivo all’implementazione di misure da parte della Federal Reserve per sostenere l’economia.
Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
Gli investitori attendono inoltre l’esito del vertice di politica della BCE, previsto per giovedì, nel timore che l’intervento della banca centrale sia meno deciso del previsto, e che deluda le aspettative dei mercati.
Le aspettative verso un annuncio da parte della BCE di misure per aiutare Spagna e Italia ad abbassare il rendimento dei titoli sono salite dopo che il Presidente BCE Mario Draghi si è impegnato a fare tutto il possibile per preservare la moneta unica.
I traders del petrolio hanno considerato poco i
dati che mostrano un calo dell’attività manifatturiera cinese, al minimo degli ultimi 8 mesi; i mercati restano infatti concentrati sulle decisioni delle banche centrali.
Sebbene abbia pesato il timore di un possibile calo della domanda da USA e Cina - i principali consumatori mondiali di greggio - il prezzo del greggio è rimasto supportato dalle tensioni in corso in Medio Oriente.
Nel corso della giornata è atteso il report dell’ U.S. Energy Information Administration sulle scorte di petrolio greggio USA.
Ieri l’American Petroleum Institute nel suo report sulle scorte greggio USA, ha dichiarato che le scorte sono scese di 11,6 milioni di barili nella settimana terminata il 27 luglio, un calo maggiore del previsto per via del calo delle esportazioni.
Intanto, sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a settembre sono saliti dello 0,41%, a 105,36 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 17,17 dollari al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono stati scambiati a 88,17 dollari al barile, in salita dello 0,10%.
Gli investitori attendono cautamente l’annuncio della Fed nel corso della giornata, nella speculazione sull’implementazione o meno di nuove misure di allentamento da parte della banca centrale statunitense.
Gli investitori hanno interpretato i segni del rallentamento nella crescita economica USA come un incentivo all’implementazione di misure da parte della Federal Reserve per sostenere l’economia.
Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
Gli investitori attendono inoltre l’esito del vertice di politica della BCE, previsto per giovedì, nel timore che l’intervento della banca centrale sia meno deciso del previsto, e che deluda le aspettative dei mercati.
Le aspettative verso un annuncio da parte della BCE di misure per aiutare Spagna e Italia ad abbassare il rendimento dei titoli sono salite dopo che il Presidente BCE Mario Draghi si è impegnato a fare tutto il possibile per preservare la moneta unica.
I traders del petrolio hanno considerato poco i
dati che mostrano un calo dell’attività manifatturiera cinese, al minimo degli ultimi 8 mesi; i mercati restano infatti concentrati sulle decisioni delle banche centrali.
Sebbene abbia pesato il timore di un possibile calo della domanda da USA e Cina - i principali consumatori mondiali di greggio - il prezzo del greggio è rimasto supportato dalle tensioni in corso in Medio Oriente.
Nel corso della giornata è atteso il report dell’ U.S. Energy Information Administration sulle scorte di petrolio greggio USA.
Ieri l’American Petroleum Institute nel suo report sulle scorte greggio USA, ha dichiarato che le scorte sono scese di 11,6 milioni di barili nella settimana terminata il 27 luglio, un calo maggiore del previsto per via del calo delle esportazioni.
Intanto, sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a settembre sono saliti dello 0,41%, a 105,36 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 17,17 dollari al barile.